Dal 9 marzo al 13 aprile, padre Carlos Luis Suarez visita i dehoniani in Camerun. Questo è il primo viaggio in un periodo di pandemia. Come si svolgerà questa visita in tempi di pandemia? Quali misure sono state prese? Quali sono gli obiettivi? Abbiamo intervistato P. Jean Marie Signié, Superiore Provinciale.
Il Superiore Generale farà il suo primo grande viaggio dopo questo periodo di crisi sanitaria. Che situazione incontrerà in Camerun?
Abbiamo atteso questo viaggio da un anno. Già l’anno scorso, il viaggio del Superiore Generale era stato annullato a causa della pandemia. Anche quest’anno arriva in un momento in cui c’è una recrudescenza della pandemia, sia nel mondo che in Camerun. Incontrerà quindi una provincia e un paese in allerta, dove le misure di contenimento contro la pandemia sono state ulteriormente rafforzate. Il governo camerunese ha adottato alcune misure, ma che non riguardano la chiusura delle frontiere.
Quali sono i momenti più importanti del programma della visita del Superiore Generale?
Tutto sarà importante. Ma possiamo citare per esempio la visita alle comunità. Abbiamo pianificato che lui visiti ciascuna delle nostre comunità per almeno un’ora. Sarà molto importante che il Superiore Generale incontri i confratelli ognuno nella propria comunità. Un momento importante sarà la visita alla missione del Ciad. Ma anche la nuova missione che abbiamo riaperto tre anni fa nell’estremo nord del Camerun, vicino al Ciad. Ci sarà anche l’assemblea provinciale che si terrà dopo Pasqua. Speriamo di trovare un modo per poter realizzare questa assemblea provinciale con un numero rappresentativo della provincia, dato che il governo ha vietato raduni di oltre 50 persone. Ma sarà comunque un momento importante per il Padre Generale per incontrare contemporaneamente un certo numero di confratelli di diverse comunità e le commissioni provinciali.
Di fronte all’attuale crisi sanitaria, ci sono misure particolari che sono state adottate?
Certo! In tutte le nostre comunità, le misure preventive saranno ulteriormente rafforzate, secondo indicazioni ben precise: la regola della distanza, quando siamo a tavola o in cappella; tutte le persone dovranno indossare maschere protettive, e vi saranno appositivi dispositivi per lavarsi le mani agli ingressi delle nostre diverse case.
Il Superiore Generale rimarrà in Camerun parecchie settiamne. Quali sono le aspettative della provincia del Camerun?
Le aspettative sono grandi. I confratelli si aspettano che il Padre Generale arrivi e conosca le realtà di questa provincia, una provincia giovane. Il suo soggiorno durerà circa cinque settimane, affinché abbia il tempo di contattare le nostre realtà, di parlare sinceramente con ogni confratello. Arriva anche in un momento in cui siamo nel processo di consultazione per la nuova amministrazione provinciale. Noi tutti speriamo che questa visita sia un momento per il Padre Generale di ascoltare, di guardare, in modo che la futura amministrazione, sia il frutto di un discernimento approfondito, essendo venuto lui stesso in persona a vedere ciò che è necessario fare, ma anche per portare in seguito le gioie e le speranze di questa giovane provincia al resto della congregazione.
Il 13 febbraio scorso si è celebrato il 25° anniversario della provincia del Camerun. Che messaggio darà al Generale e all’intera congregazione?
Grazie per aver ricordato questo evento che è importante per noi. Infatti, sono 25 anni che il Camerun è diventato una provincia. Infatti, durante ogni giubilei organizziamo sempre grandi celebrazioni. Noi abbiamo scelto invece di fare un bilancio del cammino percorso in questi 25 anni: cosa ha portato il Camerun alla congregazione nella sua missione, a partire dal progetto apostolico; e cosa possiamo ancora fare per portare il carisma e la spiritualità della congregazione ovunque. Condivideremo i primi frutti di questa valutazione con il Superiore Generale durante l’assemblea provinciale, di cui ho parlato prima. E posso già invitare le altre entità della congregazione a pregare per noi, ad accompagnarci durante tutto questo anno, perché il Signore ci illumini a riflettere meglio per vedere come possiamo ancora andare avanti per partecipare meglio alla missione della congregazione e della Chiesa qui in Camerun come discepoli di Cristo nello spirito di padre Dehon.
Una parola di benvenuto?
Certo, a nome di tutta la Provincia del Camerun, do il benvenuto al Padre Carlos Luis Suarez. La aspettiamo calorosamente nel nostro bel paese e nella nostra bella Provincia.