Dalle parole ai fattiQuarto giorno - Come motivare e portare ad azioni concrete?
Collaborazione con laici, formazione, condivisione: queste alcune parole chiavi della giornata di lavoro. Nel pomeriggio p. Carlos superiore generale ha incontrato via streaming i giovani religiosi dehoniani di tutto il mondo, conversando con loro sul tema dell’impegno sociale.
Chi sei tu dehoniano?
All’inizio dei lavori assembleari ogni giorno viene proposta ai partecipanti una riflessione biblica dalla liturgia quotidiana. La domanda di Gesù ai discepoli nel vangelo di Marco in 8,29 (Ma voi, chi dite che io sia?) è stata una provocazione sull’identità stessa dehoniana: chi sei tu dehoniano? Con quale cuore ti impegni nel sociale?
I lavori della mattinata hanno preso avvio riflettendo su due progetti sociali. Negli Stati uniti i dehoniani svolgono in Mississippi un enorme lavoro sociale a favore dei vulnerabili e poveri insieme a molti laici e volontari; i dehoniani polacchi, invece, hanno presentato un progetto sociale che coinvolge gli imprenditori, sulla scia di p. Dehon e il suo impegno con i datori di lavoro.
Si tratta di livelli diversi di intervento: nel primo caso più assistenzialista, rispondendo ai bisogni più immediati delle persone; nel secondo caso l’accento è posto su un percorso di consapevolezza a medio e lungo termine, cercando di incidere sulle strutture di potere. In entrambi i casi, i protagonisti sono i laici.
Per o con i laici?
Fin dai primi giorni è apparso evidente e ovvio che è impossibile oggi condurre un lavoro sociale senza i laici. Ma la collaborazione con loro non è così ovvia, come apparentemente potrebbe sembrare. La condivisione assembleare si è soffermata sul rapporto con i laici, senza mostrare una univoca e chiara visione del loro ruolo: sono partner? Destinatari della nostra formazione? Necessità inevitabile? In quale momento bisogna mettere in atto la collaborazione con loro? Si devono dare linee guida per definire un laico dehoniano che lavori nell’impegno sociale? Si è un trattato di un’impasse non del tutto risolto.
Superare il clericalismo
Nella collaborazione con i laici bisognerebbe evitare di porsi in atteggiamento clericale: “un aspetto importante da recuperare – si è detto in aula – è che noi siamo religiosi, consacrati e quindi laici, prima ancora di esser preti. La nostra è stata una scelta di laicità consacrata”. A volte invece ragioniamo con mentalità clericale, volendo essere sempre noi gli artefici dell’azione sociale. Dovremmo imparare a ragionare da fratelli e sorelle, pronti ad accogliere e collaborare con le iniziative dei laici, anche se non partono da noi. “Alla fine della vita – si è aggiunto – saremo giudicati sull’amore” e non se avremo fatto progetti dehoniani.
Il Sondaggio sull’impegno sociale
Nella seconda parte della mattinata sono stati esposti i risultati del sondaggio online sull’impegno sociale dei dehoniani. Le risposte sono state molto scarse (44 reazioni), anche se le comunità hanno fatto pervenire le loro opinioni in altro modo. Le ragioni di questa scarsa attenzione sono molteplici: mancanza di tempo, avvicendamento di festività ed eventi provinciali, la lingua, incapacità tecnologica o semplicemente disinteresse. Un argomento – a nostro modo di vedere – che meriterebbe un maggior approfondimento.
I giovani religiosi e l’impegno sociale
A margine dei lavori, è stato organizzato in diretta streaming un incontro speciale tra p. Carlos, superiore generale e i giovani dehoniani nella formazione iniziale. Tutti i continenti erano rappresentati e quasi tutte le case di formazione, con la partecipazione di 130 giovani religiosi dehoniani. Come ha detto p. Carlos in aula – più che proporre corsi sull’impegno sociale, i religiosi stessi più avanti negli anni dovrebbero essere testimoni dell’impegno sociale. E su questo bisogna riconoscere che nella Congregazione vi è scarsa informazione.
Dalle parole ai fatti?
Una giornata ricca di racconti e riflessioni, senza tuttavia giungere a risultati e intuizioni condivise. Solo parole? Certamente i fatti sono realizzati da tanti dehoniani e laici anonimi. Per loro e con loro, ci si aspetta dalla Conferenza una parola profetica, che aiuti a passare con determinazione dalle parole ai fatti.
🇮🇩 Dari Kata-kata ke Aksi Nyata
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