“Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa” (Lc 9,33) – così esprime i suoi sentimenti Pietro sul monte Tabor. Stare vicino, accanto a Gesù trasfigurato è un privilegio. Lo sapevano i tre apostoli, Pietro, Giovanni e Giacomo, che erano lì. Lo sa ognuno dei cristiani che cerca di “sentire e gustare le cose di Dio”, come esprime s. Ignazio di Loyola. Lo esercitava il nostro Fondatore, P. Leone Dehon, facendo i suoi esercizi spirituali e dandoli agli altri. Nella meditazione, riflessione e nella preghiera l’uomo entra profondamente nella sua intima dignità e la sua importanza per Dio Creatore del mondo. Nel mondo, nel quale viviamo oggi, c’é tanto bisogno del silenzio e della riflessione personale. La meditazione ci fa più forti spiritualmente e rafforza lo zelo di Dio.
Nella nostra Congregazione ci sono i confratelli che ci facilitano la meditazione attraverso pensieri messi sulla carta. Uno di quelli che vorrei presentarvi è padre Jerzy Sedzik, già missionario in Congo e in Camerun, ed attualmente sta lavorando nella provincia “Madre della Congregazione” cioè, la provincia euro-francofona. A lui è stato chiesto, dal provinciale, di dare gli esercizi spirituali ai confratelli della provincia radunati a Clairefontaine e alla fine di pubblicare le conferenze con il titolo: “Entretiens sur la spiritualité dehonienne du Sacré-Coeur”. Il libro contiene 121 pagine. L’autore ci presenta temi essenziali del carisma dehoniano (Contemplazione del Cuore aperto di Gesù, Eucaristia, Adorazione eucaristica, Oblazione, Riparazione, Attività sociale di Padre Dehon, Nostra unione a Cristo). Nell’introduzione del libro l’autore ha scritto: “Il nostro amore per Dio si concretizza nell’amore dei nostri fratelli per i più bisognosi attraverso tutti questi esercizi spirituali noi aggiungiamo a mantenere e ad approfondire la nostra unione personale con Cristo, che è aspetto essenziale della vita del cristiano”.
Il nostro Fondatore spesso ci spiega quanto è importante nella nostra vita l’Eucaristia. Dovrebbe essere al centro della vita cristiana, della vita dei religiosi del Sacro Cuore di Gesù. Oggi l’Eucaristia per tanti cristiani non ha un valore importante. Non si capisce la profondità dell’Eucaristia e perciò molti non vanno a partecipare alla messa. In modo semplice padre Aimone Gelardi ci spiega il senso della domenica e della partecipazione all’Eucaristia. Come al solito, sul libro tascabile lui mette i suoi pensieri intitolandolo: “La domenica andando alla messa”. Sul libretto, tra tanti testi che ci spiegano il senso dell’Eucaristia domenicale, troviamo anche questo: “L’Eucaristia domenicale – che di per sé non ha uno statuto diverso da quello degli altri giorni -, grazie alla più ampia presenza della comunità e alla solennità che la caratterizza, proprio perché celebrata, manifesta con un’enfasi particolare la propria dimensione ecclesiale. In essa meglio si manifesta come il giorno del Signore (dies Domini) sia anche, proprio a motivo dello spezzare il pane eucaristico e il pane della Parola, giorno della Chiesa (dies Ecclesiae). Non può così sfuggire come tra le attività di una comunità ecclesiale < nessuna è tanto vitale o formativa… quanto la celebrazione domenicale del giorno del Signore e della Eucaristia>(Giov. Paolo II). L’assemblea eucaristica domenicale rivela l’unità della comunità cristiana”.
Continuando i pensieri sull’Eucaristia vorrei presentare un libro di Padre Marian Kowalczyk, della provincia polacca, un sacerdote che tutta la sua vita ha lavorato nell’impegno pastorale. Il frutto del suo lavoro sono le omelie per i giorni feriali scritte da lui con gli esempi della vita quotidiana dell’uomo. Il titolo ci dice che queste omelie sono le riflessioni sul Vangelo. Titolo originale: “Zamyślenia nad Ewangelią dnia”, contiene 544 pagine.
