Un interessante momento di formazione si è tenuto presso la casa generalizia in ordine alle prospettive di ricerca sulla devozione al Sacro Cuore. Sono intervenuti i professori Mariano Delgado, Franziska Metzger, David Neuhold dell’università di Lucerna (Svizzera). Ricche le provocazioni, che hanno fatto capire come una buona comprensione del passato come del presente sono fondamentali per creare una nuova identità nella spiritualità del Sacro Cuore.
Spiritualità in cerca di autori
La devozione al Sacro Cuore nei nostri giorni non è oggetto di ricerca sia da parte della teologia che della storia. Tuttavia spazi interessanti di riflessione possono essere aperti, in particolare recuperando il fatto che il discorso e la figura hanno ognuno un loro modo di essere, e intrattengono rapporti arricchenti. Discorso e immagine, lingua e rituale possono essere congiunti in modo produttivo nella logica della comunicazione.
Immagini e riti sono portatrici di una memoria in grado di legare passato, presente e futuro e sono capaci di trasferire il trascendente nell’immanente, rendendolo spaziale e temporale. È azione importante visibilizzare l’invisibile. L’immediato generato dalla dimensione discorsiva e dalla pratica rituale della devozione al Sacro Cuore attraverso la dimensione della memoria è un campo da rinforzare.
Ricerca di una semantica
Spazio interessante può occupare la dimensione emozionale. Nessuna risposta religiosa si realizza senza un coinvolgimento emozionale, perché questo succeda ancora in modo efficace è necessario trovare una semantica corretta. Operazione ardua perché il cambio culturale che stiamo vivendo è profondo. Oggi non si ha a che fare con alcuni pensatori, ma le questioni sono nella vita di tutti. La gente anche se non ha fatto teologia, si pone questioni importanti e sempre di più è necessario offrire qualcosa di concreto.
La forza e la debolezza di un’immagine
Il Sacro Cuore attira l’attenzione in quanto immagine, e in un tempo fatto di immagine, ha uno spazio di azione e interesse. Esprime interiorità, e fisicamente ci si confronta con questa interiorità, chiamata a superare la propensione all’introspezione e alla chiusura intimistica. Il cuore gioca anche un ruolo di fisicità e metaforicamente continua a mantenere un posto significativo.
L’immagine, l’interiorità e la fisicità sono tre momenti essenziali nella devozione al Sacro Cuore che chiedono di essere collegati con Cristo Gesù, punto di riferimento centrale del cristianesimo. In tal senso il Sacro Cuore, come unico segno per esprimere tutta la ricchezza del Cristo, appare insufficiente. Ritrovare una semantica adeguata per rilanciare la spiritualità del Sacro Cuore è un compito impegnativo, ma aperto a strade interessanti di realizzazione.