Quando iniziamo il periodo di Avvento, è come se accendessimo una candela in mezzo all’oscurità, nelle nostre vite e nel mondo. Questa candela simboleggia la nostra bramosia, il nostro desiderio e la nostra speranza. Vogliamo rinnovarci nella nostra comprensione che Gesù è venuto per salvarci dal nostro peccato e dalla morte. Vogliamo sperimentare Gesù che viene da noi adesso, nella nostra vita quotidiana, per aiutaci a vivere le nostre vite dando loro un significato e uno scopo. E vogliamo prepararci alla sua venuta tra noi alla fine della nostra vita su questa terra.
Il vangelo di oggi, in questa prima domenica di Avvento, sottolinea la necessità di essere vigili. Il Figlio dell’Uomo arriverà senza preavviso; solo il Padre conosce l’ora esatta. I discepoli non dovranno farsi cogliere impreparati quando verrà quel momento.
Il Vangelo di oggi ci ricorda che l’Avvento è qualcosa di molto di più che la semplice preparazione per la celebrazione liturgica della nascita di Cristo a Natale. Avvento significa anche prepararci per il ritorno di Cristo nella gloria alla fine dei tempi. Come i discepoli e i fedeli nella comunità di Marco, dobbiamo stare attenti e vigili. La nostra fedeltà a Dio, sia nei tempi buoni, come pure nei tempi difficili, è segno dell’essere pronti per la venuta del Figlio dell’Uomo. Quindi, iniziamo con la nostra bramosia, il nostro desiderio e la nostra speranza.
Pratica:
Posso rallentare. Posso respirare più profondamente. Posso cominciare a fidarmi che questo sarà un tempo benedetto. Quindi, quando io riesco a essere me stesso, e ascoltare le Scritture, posso iniziare a pregare in silenzio: “Vieni, Signore, Gesù. Vieni nella mia vita. Io ti desidero e credo al tuo amore per me. Vieni e riempimi della pace e dell’amore che solo tu puoi dare. Vieni, Signore, Gesù, vieni nel mio cuore, nella mia famiglia, nelle mie lotte. Vieni e guariscimi, e dammi gioia”.