Siamo al primo giorno dell’Incontro dei Superiori Maggiori promosso dal Governo Generale. Si sta svolgendo a Roma, presso la Casa Generalizia dall’11 al 15 novembre, e vi partecipano 37 confratelli di tutte le province, regioni e distretti della Congregazione, insieme ai membri del Governo Generale e dei principali servizi della Curia. Per essere preciso, l’incontro è iniziato ieri dopo cena. Mentre si mangiavano le castagne, tutti i superiori venivano presentati mediante una dinamica divertente e allegra organizzata dal Comitato delle Feste del Collegio Internazionale.
Questa mattina P. Steve, vicario generale, ha presieduto l’Eucaristia e, in aula, ha presentato e guidato il lavoro della giornata, riflettendo sulla capacità di essere pazienti e di sapere affrontare, con la fede, gli eventi imprevisti. Una caratteristica che ha segnato la vita di San Martino – il cui ricordo celebriamo oggi – e quella di Padre Dehon. Questi stessi atteggiamenti devono essere presenti anche nel nostro apostolato, che favorisce i poveri e le periferie. È questo il nostro uscire dalle sagrestie, come ci chiede Padre Dehon. Padre Steve ha sottolineato che noi mai sorprendiamo Dio, perché Lui sa tutto di ognuno di noi, ma è Dio che ci sorprende sempre. Accettare queste sorprese è fare della sua via la nostra via.
Il Superiore Generale, P. Carlos Luis Suarez, dopo aver salutato tutti i presenti, ha sottolineato che molte persone hanno aiutato Gesù ad ampliare gli orizzonti della sua missione. Tante volte ha dovuto affrontare situazioni impreviste. Anche Padre Dehon ha imparato a leggere nelle circostanze e difficoltà impreviste l’espressione concreta della volontà di Dio.
Anche nella vita delle Entità sorgono tanti imprevisti, tante difficoltà e problemi che il Superiore maggiore deve cercare di risolvere. Dio è in azione e sorprende anche oggi la Congregazione…
Il Superiore Generale ha preso, poi, l’episodio dei Discepoli di Emmaus come il paradigma della nostra vita. Spesso siamo come loro, che ritornano a Emmaus: scoraggiati, senza speranza, intrisi di critiche e commenti negativi sulla vita. Ma è importante essere accompagnati da Gesù, perché solo Lui può aprire i nostri occhi, allargare i nostri orizzonti. È al loro ritorno a Gerusalemme che i due di Emmaus trovano la gioia nella comunità riunita nel nome di Cristo risorto.
Come Congregazione vogliamo fare la strada per Gerusalemme e non la strada per Emmaus. Dobbiamo essere discepoli di Gerusalemme e non discepoli di Emmaus, come ci ha insegnato Padre Dehon.
Il Governo Generale, rileggendo tutta la documentazione dell’ultimo Capitolo Generale, è giunto alla conclusione che la frase che sintetizza meglio il lavoro svolto è questa: la sua via è la nostra via (Cst 12). Ed è diventata il titolo della Lettera Programmatica del sessennio e servirà di base alla riflessione di questa settimana. Una riflessione che, ha sottolineato il Superiore Generale, mira ad essere un modo sinodale di ascoltare e comprendere le aspettative dei Superiori Maggiori, affinché la missione del Governo Generale possa raggiungere l’obiettivo di promuovere il Sint Unum nella Congregazione.
Nella ripresa dei lavori del pomeriggio, P. Levi, Consigliere Generale, ha presentato lo schema del documento “Ripartire da Cristo”. Riprendendo alcuni numeri, i Superiori Maggiori hanno approfondito la riflessione e la condivisione su alcune questioni importanti del documento.
Verso il termine della giornata, P. Juan José Arnaiz ha presentato la realtà del Centro Studi Dehoniani che è alle prese con la mancanza di personale per svolgere questo servizio alla Congregazione. Ha fatto appello ai Superiori Maggiori per rendere disponibili persone per questa missione e ha presentato la modalità della Borsa di Studio come un modo concreto per attrarre le persone a lavorare nel Centro Studi.
Infine, P. Levi, responsabile per l’accompagnamento del settore della comunicazione, insieme a P. Pedro, ha presentato la politica del Governo Generale per questo settore, che ha come obiettivo principale di mantenere viva la fiamma dell’essere dehoniano.