La costruzione della Basilica del Sacro Cuore di Cristo Re fu iniziata nel 1924 su progetto dell’architetto Marcello Piacentini, che prevedeva una planimetria sullo schema delle chiese romane cinquecentesche: ma ben presto lo stesso architetto fermò i lavori (che ripresero nel 1931) e rifece totalmente il suo progetto trasformando quello originario arrivando a una via di mezzo tra la pianta a croce latina e quella a croce greca.
Caratteristiche della chiesa, i cui lavori terminarono nel 1934, sono Ia cupola e i due campanili simili a due torri di mattoni. L’interno presenta opere di notevole spessore, tra cui un bassorilievo in bronzo del Sacro Cuore di Cristo Re di Arturo Martini e una Via Crucis di Alfredo Biagini.
La chiesa fu eretta a parrocchia da Papa Pio Xl il 31 ottobre 1926 con la lettera apostolica Regis Pacifici.
La chiesa è stata inaugurata il 20 maggio 1934.
Il 5 febbraio 1965 con la costituzione apostolica Sacrum Cardinalium Collegium, Papa Paolo VI le diede il titolo cardinalizio omonimo.
Il 3 luglio dello stesso anno, Paolo VI, col motu proprio Recentioris architecturae l’ha insignita del titolo di basilica minore.
Nelle memorie di Padre Dehon possiamo leggere quello che egli ha scritto su questo giorno:
“Il 18 [maggio 1920], la posa e la benedizione della prima pietra, per opera del Cardinale Vicario Pompilj. I cardinali Bégin e Ascalesi partecipano con alcuni vescovi e alcune persone invitate. È stata una giornata memorabile per l’Opera”. (Dehondocsoriginals)
In quel giorno Padre Dehon ha pronunciato questo discorso:
“Eminenze, Monsignori, Signore e Signori,
Il nostro primo omaggio oggi è al divino Cuore di Gesù, acclamiamo la Sua regalità sulle nazioni, sulle famiglie e sui cuori.
Gli offriamo le nostre adorazioni, i nostri ringraziamenti e le nostre riparazioni. Gli chiediamo di diffondere sempre più abbondanti grazie sulla Chiesa, sui suoi ministri, sulle nazioni e particolarmente sulle missioni lontane.
I nostri omaggi vanno poi al Sommo Pontefice, al nostro Padre amato e venerato Benedetto XV, tanto devoto al Sacro Cuore, che ci ha affidato quest’opera perché portiamo il nome di Sacerdoti del Sacro Cuore.
Grazie a Sua Eminenza il Cardinale Vicario, che si è fatto patrono di questa fondazione.
Grazie al primo cittadino della città e a tutte le autorità civili che hanno mostrato tanta benevolenza.
Grazie all’illustre architetto che ha preparato un progetto così buono.
Grazie a tutti voi, Monsignori e Signori, che avete onorato questa cerimonia con la vostra presenza.
Il Santo Padre diceva nel giorno in cui è stato promulgato il decreto di canonizzazione di Santa Margherita Maria, questa data deve segnare l’inizio di una nuova effusione delle grazie del Sacro Cuore e del suo regno che la fede dei cattolici spera e si aspetta come un’era di pace, di carità e di riconciliazione tra le nazioni e tra le classi sociali.
Questa Chiesa deve fissare il ricordo di questa data e testimoniare la nostra fiducia in questo regno benedetto.
E come il tempio votivo di Montmartre ha ottenuto da Dio un riavvicinamento della Francia alla Chiesa, così questo tempio votivo di Roma sarà il segnale di questo regno atteso del Sacro Cuore che Leone XIII ha auspicato con tutti i suoi desideri all’inizio del secolo e di cui il nostro amato Pontefice Benedetto XV ha già intravisto la realizzazione.
Possa questo tempio diventare un’abbondante fonte di grazie per Roma, per la Chiesa e per le nazioni.
Che Dio possa ripetere oggi quello che ha detto del Tempio di Gerusalemme: “I miei occhi e il mio cuore, il mio sguardo e la mia misericordia saranno lì ogni giorno”.
Il divino Cuore di Gesù è solo pace e carità.
Attingiamo tutti, popoli e fedeli, da questa mistica fonte che Nostro Signore vuole aprire più ampiamente alle nostre anime nei nostri tempi inquieti e turbolenti.
“Venite tutti a me, dice Nostro Signore, gli operai, le anime sofferenti, le nazioni provate, venite a me.
Eccoci, Signore, ai tuoi piedi, umili, fiduciosi e devoti.
Benedici noi come hai benedetto tutti coloro che hanno sofferto in Palestina, e fai scendere dal tuo Cuore caldi raggi di pace, gioia e carità”. (dehondocsoriginals)
Il 18 maggio 1980 il Papa Giovanni Paolo II faceva la visita pastorale alla Parrocchia del Sacro Cuore di Cristo Re e ricordava questa felice coincidenza: egli era nato nello stesso giorno in cui si faceva la posa della prima pietra per la costruzione della Basilica di Cristo Re. Ecco le sue parole al momento dell’omelia:
“E il giorno d’oggi mi fa ricordare pure l’ora della mia nascita, avvenuta sessant’anni fa, in terra polacca, nello stesso giorno, il 18 maggio in cui si poneva la prima pietra di questa chiesa, in cui ora siamo riuniti per celebrare insieme la solennità dell’Ascensione di nostro Signore Gesù Cristo. In questo giorno ricordo con particolare gratitudine i miei genitori: mia madre e mio padre; ma ricordo anche la mia parrocchia (a Wadowice) come la Chiesa-madre la quale, poco dopo mi accolse bambino, nato da genitori terrestri, alla grazia del battesimo e alla comunità del Popolo di Dio.
Mi rallegro, cari fratelli e sorelle, perché, compiendo oggi il mio servizio di Vescovo, posso vivere in unione con voi, nello spirito della fede, della speranza e della carità, la profonda eloquenza e il mistero di questo giorno, nel quale la Chiesa ricorda, con l’ascensione, la glorificazione eterna di Gesù, seduto alla destra del Padre”. (fonte: vatican.va)
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Storia della Basilica di Cristo Re – Prima parte
Storia della Basilica di Cristo Re – Seconda parte