Oggi ricapitoliamo l’inizio dell’Incarnazione e domani nel giorno di Natale, celebriamo il suo compimento nella Nascita di Gesù – l’Avvento è davvero molto vicino.
Quanti hanno paura di volare o lasciare che un altro guidi perché ci piace avere noi stessi il controllo!
Eppure il nostro Vangelo ci mostra Maria, che lascia lo Spirito di Dio scenda su di lei per colmarla e renderla madre di bambino. Il suo “Fiat”, il suo “avvenga di me ciò che tu hai detto”, è il segno finale di lasciare che un altro, di lasciare che Dio abbia il controllo della sua vita. Tra noi che seguiamo padre Leone Dehon, questa è l’origine della nostra spiritualità, accogliendo lo Spirito nei nostri cuori. Nel fare questo, Maria diventa la madre di Gesù, il Figlio dell’Altissimo.
Come ogni nuova madre, quanto profonda deve essere la sua risposta di amore nell’accogliere il suo piccolo Gesù nel suo corpo, nella sua vita. Questa sarà naturalmente anche la nostra risposta, se riflettiamo un momento sul fatto che quando accogliamo lo Spirito di Dio, noi riceviamo Gesù che vive in noi e lo amiamo.
In questo momento inizia una nuova vita per il Figlio di Dio, perché ora Gesù è carne, ed è l’Emmanuele, il Dio in mezzo a noi. Gesù inizia la sua missione sulla terra dall’amore di Maria e amando il Padre suo e lo Spirito che lo porta tra noi.
In questo momento Egli dà tutto se stesso, dicendo: “Ecce Venio”, “Eccomi, O Dio, pronto a fare la tua volontà”. Quanto più facile può essere per noi vivere in questo modo più attivo di relazionarsi con Dio. Pensiamo di avere il controllo, amando Dio, insieme a Gesù.
In questo momento inizia una nuova vita per Maria mentre nutre questo bambino per nove mesi dentro di lei, e poi inizia per molti anni a prendersi cura di Lui, e cooperando con Lui nel suo apprendimento; nella sua relazione e amore; nella sua preghiera; nel suo lavoro nella bottega con suo padre; nelle sue predicazioni e insegnamenti, nel suo guarire e nutrire, resuscitare i morti; nel suo rifiuto del dolore e sofferenza; nella sua morte e risurrezione; nella sua partenza; e nel Suo mandare di nuovo lo Spirito per ricominciare di nuovo il ciclo in molti altri. Maria è l’ultimo aiutante e collaboratore nell’opera di redenzione di Gesù in mezzo al mondo. E così possiamo essere noi, in un’espressione naturale per il nostro amore.
La nostra definizione di riparazione, nel n. 23 nelle nostre Costituzioni, riassume questo tema e ci chiama a viverlo come cristiani. In questa nuova celebrazione dell’Incarnazione oggi, e della Nascita di domani, abbiamo una grande opportunità di ricominciare la nostra vita nello Spirito con Maria e con Gesù. E di questo siamo grati.
Quando e come faccio a lasciare agli altri, a lasciare che Dio entri nella mia vita e ne abbia il controllo?
Quando e come rispondo all’amore di Cristo per me?
Quando e in che modo mi unisco all’amore di Cristo per gli altri?
Quando e come mi unisco a Cristo nel suo lavoro di redenzione e di riparazione nel mondo?
Durante questa ultima corsa prima di Natale, sii consapevole che ogni cosa che fai per un altro, la fai con Cristo, per esprimere il tuo amore per Lui.