Circa 40 persone hanno partecipato all'assemblea virtuale. I dehoniani hanno parlato dell'impatto della pandemia su se stessi, sulle loro comunità e sul loro ministero.
Adattatevi, adattatevi, adattatevi! Questo è il mantra del 2020, poiché le persone in tutto il mondo si stanno adattando a causa della pandemia. Liturgie e cerimonie sono trasmesse in streaming, le lezioni sono online e persino le riunioni di famiglia si sono spostate su Zoom. Il 17 novembre la Provincia degli Stati Uniti ha tenuto la sua prima assemblea virtuale con gli SCJ in attività. Ad essi si è unito P. Stephen Huffstetter, vicario generale.
“Questo è un grande piacere per me”, ha detto al gruppo. “È così bello vedere i vostri volti, sentire le vostre voci”. Originario degli Stati Uniti, P. Stephen Huffstetter sperava di tornare per la visita generale prevista per l’estate. Ma, come molte altre cose, è stata rinviata a causa del COVID-19.
Circa 40 persone hanno partecipato all’assemblea virtuale. I dehoniani hanno parlato dell’impatto della pandemia su se stessi, sulle loro comunità e sul loro ministero. Sebbene nessun dehoniano della Provincia degli Stati Uniti sia ancora risultato positivo al COVID-19, alcuni sono stati messi in quarantena a causa di contatti diretti. Molti, nelle loro attività, hanno problemi col personale e si devono adattare quando un dipendente o uno studente risultano positivi.
“È una sfida, tutto ciò che facciamo è colorato dal COVID”, ha detto fr. Duane Lemke.
Vien Nguyen, vice rettore del Seminario e della Scuola di Teologia Sacred Heart, ha parlato delle aule insolitamente silenziose. Le lezioni si sono spostate online e la maggior parte del personale lavora da casa. Ci sono ancora seminaristi nel campus, nelle loro stanze, che continuano i loro studi davanti allo schermo di un computer. La preghiera è una delle poche occasioni in cui riescono a riunirsi. È grato alla comunità del Sacred Heart per l´ospitalità ai seminaristi residenti che non fanno parte del programma di formazione SCJ.
Molti SCJ hanno parlato di fatica COVID. Fr. Long Nguyen ha detto di attribuire alla sua vita spirituale, fondata sul carisma dehoniano, un valore inestimabile.
I parroci hanno parlato di dispense alimentari di cui hanno avuto una maggiore richiesta durante la pandemia. Altri hanno chiesto preghiere per i familiari che stanno combattendo col COVID-19.
Quang Nguyen, segretario per le vocazioni, ha parlato della sfida posta da un ministero spesso incentrato sugli incontri personali. Il discernimento vocazionale viene ora fatto attraverso incontri e videoconferenze su Zoom. Anche il processo di ammissione è diventato virtuale. Questo fine settimana – per la prima volta – un candidato alla domanda di ammissione farà tutti gli incontri tramite Zoom.
Nel nord del Mississippi, le parrocchie non solo trasmettono in streaming le liturgie in spagnolo e inglese, ma hanno anche avviato un canale YouTube per condividere le conferenze di Avvento e altro materiale. “I social media sono stati uno strumento molto utile nel ministero”, ha detto p. David Szatkowski.
Praveen Kumar Richard ha parlato dei molti adattamenti fatti per tenere al sicuro i bambini e il personale della scuola indiana di St. Joseph. Sono stati predisposti Chromebook per facilitare l’apprendimento a casa, dove necessario. Solo un gruppo per volta è presente a Messa in cappella, mentre il resto la segue online. La comunione viene poi distribuita nelle case. A dicembre, gli studenti andranno a casa per una pausa prolungata e al ritorno saranno messi in quarantena.
Prima di concludere la loro assemblea, i dehoniani hanno allargato la loro discussione oltre i confini della Provincia degli Stati Uniti, notando come la pandemia abbia avuto un impatto sui dehoniani di tutto il mondo. Alcune Province hanno visto membri ricoverati a causa del COVID-19; alcuni sono morti. Molti dehoniani hanno familiari che si sono ammalati, altri hanno perso il lavoro a causa della pandemia.
“Dobbiamo continuare a sostenerci l’un l’altro, a portarci l’un l’altro nella preghiera”, ha detto p. Ed.
È stata un’assemblea che non aveva un ordine del giorno importane, né un comitato per la programmazione. È durata meno di due ore. “Ma era molto importante che ci vedessimo, che fossimo in contatto l’uno con l’altro, è stato così lungo”, ha detto un SCJ.
“Essere presenti” ha finito per essere il tema dell’assemblea del 17 novembre; essere presenti anche quando non possiamo essere presenti insieme.