La lettera del 14 marzo, nel ricordo della nascita di p. Dehon, e in linea con il programma del Consiglio Generale, vengono offerte all’attenzione e alla riflessione della Congregazione la rivisitazione delle opere di misericordia spirituali: consigliare i dubbiosi e insegnare a chi non sa. La lettera è ben strutturata pedagogicamente. Il percorso è scandito dal riferimento biblico di Siracide 37,12-15. Tre gli elementi da assumere per operare con misericordia: frequentare le persone giuste, dare spazio ai consigli del nostro cuore, invocare l’azione dell’Altissimo. P. Dehon ha provato a rendere concreti questi aspetti cercando segni positivi e riferimenti importanti nelle tante persone “giuste” che ha incontrato nella sua vita. Non ha disdegnato il riferimento al suo cuore, realtà centrale, tra “l’uomo giusto” e il riferimento all’Altissimo. È a partire dal suo cuore che ha nutrito il desiderio di rispondere alla chiamata che lo ha appassionando: Ho fame di vita interiore, di pace, di unione con Nostro Signore. Sapendosi profondamente amato, cercò in ogni momento di corrispondere all’amore di Dio, e a partire da questo amore ha suggerito di realizzare i nostri progetti. Le risposte adeguate per l’oggi possono diventare più concrete riferendosi a questo itinerario e rivisitando quello che ha ispirato p. Dehon.