Questa Domenica è la domenica di Gaudete, l’inizio della gioia. I colori del rosa con i toni dell’alba ci invitano ad essere “sentinelle dell’alba”. Tuttavia, viviamo in un mondo spesso caratterizzato come un’era di disperazione, un mondo in cui Papa Francesco ci spinge a “dire di no” a una cultura dell’indifferenza. Riconosciamo questa oscurità e l’apparente disperazione della situazione attuale, ma gradualmente mentre i nostri occhi si adattano all’oscurità della disperazione, iniziamo a vedere forme emergenti o contorni del grande e misterioso amore di Dio. Ciò che conta a lungo termine, tuttavia, non è solo essere fiduciosi, ma anche agire con con fiducia, per fare tutto ciò che possiamo, con la “fede che fonda la nostra speranza” (Cst 9).
Con p. Dehon, anche noi siamo chiamati a “imprimere un’autentica cultura eucaristica”. Questo modo di pensare e di agire è riassunto in tre parole: comunione, servizio e misericordia ” (La sua via è la nostra via). Questa è la nostra identità dehoniana. Può forse essere meglio vissuto nelle nostre risposte alle parole di San Basilio, che nel IV secolo disse:
“Il pane che è rimasto avanzato sul tuo tavolo
è il pane degli affamati;
l’abbigliamento appeso nel tuo armadio
è l’abbigliamento di chi è nudo;
le scarpe che non indossi
sono le scarpe della persona che è scalza;
i soldi che hai immagazzinato sono i soldi dei bisognosi;
e le opere di carità che non fai
sono le ingiustizie che commetti. “
L’Avvento ci invita quindi a scoprire i volti di Cristo tra le vittime dell’ingiustizia, i poveri e gli esclusi, i rifugiati e gli emarginati. Solo coloro che hanno attraversato la conversione personale che li ha portati dall’etnocentrismo verso la sensibilità interculturale avranno occhi per vedere e cuori per amare coloro che soffrono, che sono invisibili ed esclusi dal mondo contemporaneo. In conclusione, per così dire, come afferma chiaramente San Oscar Romero: “Collabora alla trasformazione delle persone. Esse sono protagoniste di quest’epoca di cambiamento”. Come dehoniani dobbiamo stare con i profeti di oggi che ci stanno chiamando per essere una luce nelle tenebre e un segno della speranza di Dio ovunque ci troviamo.