“Dopo 110 anni i padri e fratelli scj lasciano Asten. Con nostalgia nel loro cuore.” Così inizia il discorso del parroco di Asten, Piet Scheepers, in occasione della messa di congedo dei dehoniani, il 20 gennaio 2019.
In una chiesa gremita di persone di tutte le generazioni, il parroco sottolinea l’importanza che i dehoniani hanno avuto nello sviluppo della vita ecclesiale. “I meriti della Congregazione SCJ, però, vanno identificati soprattutto al livello dei singoli padri e fratelli. La sensibilità sociale dei dehoniani, spesso provenienti dal contesto rurale, ha segnato la vita ecclesiale, e non solo, ad Asten e nei dintorni. Essere vicini alle persone, l’interazione sociale con esse sulla base dell’uguaglianza, sono davvero caratteristiche degli SCJ.”
Dopo un riferimento al fondatore, p. Dehon, e la sua ricerca di un equilibrio fra spiritualità e impegno pratico, il parroco Scheepers ricorda gli inizi della presenza dehoniana ad Asten. “Nel 1908 i Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù aprirono un noviziato ad Asten. Circa 1000 giovani hanno seguito qui il loro percorso di formazione. Più tardi andarono nelle missioni: Congo e Camerun in Africa; Argentina, Cile e Brasile in Sudamerica, Indonesia in Asia. Lavoravano pure in paesi europei come Finlandia, Inghilterra e Germania. Molti rimasero in Olanda per l’insegnamento e per il lavoro pastorale sociale. Quando negli anni 1960-1970 apparve una crisi nella vita ecclesiale e le vocazioni alla vita religiosa diminuivano, il noviziato di Asten fu trasformato in un convento per dehoniani anziani…
Siamo qui con sentimenti contrastanti, perché un’era è finita… Sull’altare maggiore della nostra chiesa è possibile vedere l’immagine del Sacro Cuore in alto. Sia come ricordo dei nostri Padri e Fratelli del Sacro Cuore, ma anche come invito ad avere un cuore l’uno per l’altro sulle loro orme.
Rendiamo grazie per il bene compiuto. Grazie per tutto ciò che è stato realizzato. Grazie per tutta la vostra amicizia, il vostro impegno e la vostra cordialità.”