Come sappiamo, Il tempo di Avvento-Natale-Epifania ci chiama. Ci chiama ad entrare in uno dei momenti più teneri dell’incontro di Dio con l’umanità: il desiderio di Dio per il nostro benessere manifestato in Gesù, Dio – con – noi. Ogni anno torniamo a questo mistero dell’amore. Lo tocchiamo con il nostro desiderio di pace interiore e con attesa nella pazienza. Lo abbiamo trovato risvegliato ascoltando il profeta Isaia. Più di chiunque altro, è il profeta del desiderio, il profeta che ha costantemente visto segni della promessa di Dio. Vediamo questo amore nella Visitazione di Maria che aprì le porte del suo cuore facendola andare velocemente ad accompagnare Elisabetta. Troviamo questo stesso amore profeticamente rivelato nell’amorevole testimonianza di confratelli come Angelo Cavagna, Marcelo Palentini, Frans van der Hoff, Bob Bossie, Johnny Klingler, Claude Bédard e molti altri in tutta la Congregazione. In piedi sulle loro spalle, oggi siamo chiamati ad accompagnare i più feriti e ad unirci agli altri per lavorare con le strutture che disumanizzano. Siamo sfidati, ovunque possiamo essere, a continuare ad “accogliere, proteggere, promuovere e integrare” i migranti (Papa Francesco) dai luoghi devastati della nostra Terra.
Questo Avvento possiamo “coinvolgerci senza riserve per la venuta di una nuova umanità in Gesù Cristo” (CsT. 38). Insieme possiamo ascoltare le voci profetiche dei migranti che ci chiamano come padroni di Dio: “Accogliere Cristo nel nostro caro prossimo”.
Insieme in solidarietà con tutti i rifugiati e i migranti.