La comunità del Collegio internazionale di Roma ha iniziato il nuovo anno accademico. I nuovi confratelli provengono maggiormente dall’Asia. L’impegno di tutti è vivere la pagina evangelica del buon samaritano nella comunione, partecipazione e missione.
Il 22 settembre, giorno in cui si celebra la memoria liturgica del beato Giovanni Maria della Croce, la comunità religiosa dehoniana della Casa Generalizia ha inaugurato l’anno accademico 2022/2023. I nuovo confratelli arrivati provengono per la maggior parte dal continente asiatico: sono studenti, collaboratori o membri della curia generalizia. Ogni religioso porta in dono a questa comunità la ricchezza della Congregazione, la pluralità che diventa unità nel Cuore di Gesù.
Come negli anni precedenti, la prima settimana di questo nuovo anno accademico è stata dedicata alla programmazione e alla preparazione del progetto di vita comunitaria. Il primo incontro è stato dedicato ad accogliere i nuovi confratelli. Per questo, si sono presentate le tradizioni e i servizi da svolgere, nell’ottica della corresponsabilità.
Nei giorni successivi si è approfondita l’icona biblica del buon samaritano. P. Eduardo Pugliesi (BSP) ha approfondito alcuni aspetti liturgici, mentre p. Riccardo Regonesi (ITS), membro della comunità di Cristo Re, a Roma, ci ha parlato dell’impegno sociale e della sensibilità pastorale.
Un altro momento significativo di questa settimana di programmazione è stato il ritiro comunitario che si è svolto nei giorni 27 e 29 settembre. Il ritiro è stato guidato da suor Rosi Capitanio, FSCJ. La comunità ha vissuto questo momento di grazia meditando insieme le parabole del Regno (Mt 13,1- 46). Invitandoci ad aprirsi alle sorprese di Dio, nella conoscenza di sé, nel dominio di sé e nel dono di sé, suor Rosi ci ha motivato a riconoscere la forza della tenerezza, così come la necessità di lasciarsi trasformare interiormente. Secondo suor Rosi, “Come il lievito che lievita la pasta, così è l’amore di Dio: un amore che ci fa crescere. La passione di Dio è far crescere, è far diventare”.
La comunità si è data un obiettivo per questo anno: “vivere come comunità samaritana chiamata a farsi prossima e a promuovere comunione, partecipazione e missione”.
Con la celebrazione eucaristica del 1 ottobre la comunità ha concluso la settimana di programmazione ringraziando Dio per questo nuovo anno e chiedendo le luci dello Spirito per portare avanti ciò che insieme si è deciso.