Nel 1909 Dehon si ricorda:
“Il 14 (marzo) entro nei miei 67 anni d’età. Quante riflessioni sulle grazie perdute! Potessi riscattare il tempo perduto! Ritorno ai ricordi dell’inizio dell’opera. Quali assalti da parte del demonio! Dal 1881 al 1884 soprattutto, quali prove si rovesciarono su di me e sull’opera” (NQT 24/56).
Nel 1913 Dehon scrive:
“Il 70° anniversario. Il Santo Padre mi manda le sue felicitazioni e la sua benedizione nel mio 70° anniversario. È troppo onore per un piccolo niente, e meno di niente, come me. Tutto questo prepara la fine, che non è lontana… Nella Congregazione si pregherà per me, e questa è la cosa migliore. I Consiglieri hanno inviato alle nostre case una circolare in cui invitano i nostri a fare di questa giornata del 14 marzo una giornata di preghiera e di ringraziamento. I sacerdoti sono invitati a celebrare la santa messa secondo le mie intenzioni, gli altri faranno la santa comunione. Deo gratias! Ho tanto bisogno della misericordia del Sacro Cuore!” (NQT 35/21).
Dieci anni più tardi:
“Il 14 marzo è il giorno dei miei 80 anni. Mi colmano di testimonianze di simpatia e di benevolenza: lettere da ogni parte, un Breve del Papa, delle belle lettere dai Cardinali Gasparri, Laurenti e Monsignore di Soissons. È molto più di quanto io merito. … La mia vita volge al termine, lascerò molte opere che promettono uno sviluppo. L’opera difficile sarà finire la chiesa di Roma, a causa della crisi economica che schiaccia il mondo, ma il S. Cuore che ha realizzato Montmartre, farà anche la sua chiesa di Roma” (NQT 44/104).
Nel 1925 per il suo ultimo anniversario:
“Eccomi arrivato ai miei 82 anni. Quante volte c’è voluto l’intervento della mia buona mamma del cielo e del mio buon Angelo per poter sfuggire, in un così lungo spazio di tempo, a tutti i pericoli, a tutti gli incidenti, a tutte le malattie che mettono in pericolo una vita umana! Grazie, mia divina Mamma, grazie mio buon Angelo…
Che ne ho fatto di questi 82 anni? Non granché di bene. Moltiplico le mie riparazioni, ripeto i miei atti di pentimento e ho fiducia però nella misericordia del Salvatore. … Ho viaggiato molto, forse con qualche eccesso, però avevo sempre lo scopo di istruirmi, di aumentare le mie conoscenze estetiche, geografiche, storiche e di rafforzare la mia fede, costatando la follia delle superstizioni pagane…” (NQT 45/59).