“Nel progetto di Dio, la comunicazione umana è una modalità essenziale per vivere la comunione”, ha detto P. Carlos Enrique Caamaño Martín facendo eco alle parole di Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Comunicazione dello scorso 24 gennaio. Il superiore generale, con il discorso di saluto, è stato colui che ha dato inizio al Media Experts Meetingdel 23-25 maggio a Roma.
Continuando a riflettere sulle parole del Santo Padre, P. Carlos Enrique ricorda ai partecipanti che i media hanno un forte potere, compreso il potere di diffondere false verità, o – come vengono definite oggi – “fake news”.
“Siamo qui perché siamo chiamati a essere servitori della verità”, ha detto. “L’informazione è formazione; in tempi caotici, la comunicazione ci consente di sperimentarci a vicenda e costruire una vera comunità”.
Questo è il secondo Incontro di Esperti della Comunicazione; il primo si è svolto nel gennaio del 2017. Si tratta di un raduno dei comunicatori dehoniani provenienti dal tutto il mondo. Molti di loro sono SCJ, ma ci sono anche diversi impiegati laici. Rappresentano le diverse entità, con i loro programmi professionali estesi, ma anche quelle che si stanno affacciando ora a questo aspetto e iniziano a imparare a utilizzare i mezzi di comunicazione digitale.
P. Radek Warenda scj, ha parlato del lavoro che si sta portando avanti già a partire dallo scorso raduno. Per iniziare, ha fatto notare che l’amministrazione generale ha voluto seguire le raccomandazioni dell’ultimo incontro nominando un direttore della comunicazione per la Congregazione. Infatti, è proprio p. Radek il direttore nominato.
Inoltre, l’amministrazione generale ha creato anche una Commissione Internazionale di Comunicazione (ICC) per assistere p. Radek nell’osservare i bisogni di comunicazione nella congregazione e sviluppare i modi per affrontarli. Ciò include la creazione di una “visual identity”, un nuovo sito web, e – il più importante – la ricerca di metodi di collaborazione con le entità locali.
P. Antonio Rufete Cabrea scj, membro della ICC, ha fatto una breve presentazione della “Mission Statement”. In meno di un anno, è stato creato un logo che è già stato bene accolto dai Dehoniani di tutto il mondo. La sfida ora è andare oltre il logo e implementare la “Mission Statement” stessa.
“La Mission Statementè espressione di ciò che siamo e risposta alla domanda di cosa i Dehoniani sono chiamati a fare”, ha detto. P. Antonio. “È uno strumento che ci guida in un percorso decisionale e nella vita della comunità”.
Nel pomeriggio, Mirosław Klis e Tomasz Jurecki, dello Studio Otwarte, hanno fatto una presentazione sui loro sforzi nel creare una “visual identity” dehoniana. L’agenzia, con sede in Polonia, sta lavorando con l’ufficio generale delle comunicazioni su questioni come lo stemma della Congregazione e su ciò che è diventato il logo comune: la Croce Dehoniana. L’agenzia lavora con l’Archivio Generale, il Centro Studi Dehoniani e altre risorse nella ricerca dei diversi modi comunemente usati nella Congregazione come simboli.
Al termine della presentazione, i partecipanti si sono suddivisi in piccoli gruppi per creare un PowerPoint che utilizzava elementi proposti dai vari pacchetti. Non è stato un esercizio per esprimere preferenze su un disegno o un altro – tutti sono ancora in fase di sviluppo – ma solo un esercizio per imparare a sviluppare una “visual identity”.
La conferenza continua il 24 maggio con un giorno molto pieno di attività, seguito da una giornata al Segretariato della Comunicazione della Santa Sede, il 25 maggio.