14 settembre 2022
14 set 2022

Il Noviziato di Ndoungue: un esempio di internazionalità dehoniana

Battezzata "Casa del Sacro Cuore" il 1° ottobre 1979, questa casa di noviziato in Camerun ha adottato fin dall'inizio il modello internazionale.

di  Aurelien Sob Tikun, scj

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La casa del Noviziato dehoniano in Camerun non ha mantenuto lo stesso status fin dall’inizio. All’inizio, dal 1954 al 1964, serviva come casa religiosa, e quindi ospitava i servizi in cui era presente il ” Regionale “. Con il trasferimento della casa religiosa a Nkongsamba, a partire dal 1964, divenne la casa di ritiro fino al 1979, anno di grazia che vide la nascita del noviziato dei dehoniani in Camerun. Proprio il 1° ottobre 1979 è nato il noviziato dei sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù in Camerun, con l’ingresso in noviziato di quattro giovani camerunensi. Fin dall’inizio, il nome di questa casa di noviziato fu quello di “Casa del Sacro Cuore”, con padre François Rietsch come primo maestro dei novizi. Fin dalla sua fondazione, l’obiettivo di questa casa è stato internazionale. L’intenzione era quindi quella di formare non solo giovani camerunesi che sentissero la chiamata a diventare dehoniani, ma anche due giovani congolesi e, nel 1987, due malgasci. A causa delle difficoltà nell’ottenere i visti per i giovani del Madagascar e del Congo, queste due entità hanno smesso di inviare i giovani al noviziato di Ndoungué nel 1998 per il Madagascar e nel 1999 per la RDC. Per quasi un decennio, il noviziato di Ndoungué è stato riservato solo a giovani camerunensi, fino al 2010, quando ha riacquistato il suo carattere internazionale con la presenza di un giovane angolano (fr. Bartholomew). Da qualche anno, questo carattere internazionale si è rafforzato con la presenza di giovani provenienti dalla provincia del Sudafrica e, di tanto in tanto, anche dal Ciad, dove sono presenti i nostri confratelli della provincia del Camerun. Quest’anno, 2021-2022, la Casa del Sacro Cuore ha avuto quattro novizi, di cui tre stranieri e solo uno camerunense. Il noviziato di quest’anno è iniziato con due angolani, un chadese e un camerunense. Il 12 agosto abbiamo avuto la gioia di celebrare la prima professione di tre di loro: Pierre Djangtoua (Ciad), Loïc Arthur Metiasse Kenfack (Camerun) e Antonio Francisco Manuel (Angola). Nel video allegato a questo testo, questi novizi, ora religiosi dehoniani, condividono con noi le loro esperienze di noviziato, di spiritualità dehoniana e di come vedono la loro nuova vita di religiosi dehoniani.

Il noviziato di Ndoungué continua a scrivere le sue lettere di merito nel grande libro della formazione dehoniana. Ha formato generazioni di dehoniani africani, che ne hanno un ricordo molto bello. Oltre alla formazione che tiene conto dell’internazionalità, offre oggi un ambiente ideale per il rinnovamento spirituale in mezzo a una natura la cui bellezza ci introduce già alle realtà celesti.

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