Martedì è stata una giornata di relazioni e riflessioni, in gran parte dedicate al Piano Generale. Anche in questo caso, come nei giorni scorsi, i temi dell’internazionalità e dell’interculturalità sono stati molto presenti.
“Molto di ciò che stiamo facendo, o proponiamo di fare, trova il suo fondamento nelle decisioni prese nell’ultimo Capitolo generale”, ha detto p. Léopold Mfouakouet, consigliere generale incaricato della formazione. “La mozione 3 del capitolo ci impone di favorire l”orientamento internazionale della formazione iniziale’, creando in ogni scolasticato posti per giovani religiosi provenienti da altre entità”.
Questo è stato uno degli argomenti trattati nei piccoli gruppi di discussione: come implementare ciò che è stato già fatto, e creare le migliori condizioni per avere esperienze internazionali di formazione. È stata ribadita la necessità di conoscere una seconda o anche una terza lingua, non solo per quanto riguarda la formazione, ma anche come necessità per la missione, la pastorale giovanile e l’evangelizzazione.
“Proponiamo che in ogni entità quattro confratelli ricevano una specifica formazione, per fare delle traduzioni dalle lingue straniere”, ha ribadito p. Léopold.
Anche per P. Artur Sanecki la lingua è una preoccupazione in relazione al Centro Studi Dehoniani.
“Abbiamo bisogno di aiuto per fare ricerca, per pubblicare i lavori del Centro, per completare i molti progetti in sospeso”, ha detto. “Abbiamo soprattutto bisogno di confratelli che parlino in maniera fluente il francese”.
Il Centro ha bisogno delle competenze di un correttore di bozze in varie lingue, per rivedere le traduzioni che vengono pubblicate su DehonDocs.
Preparazione al prossimo convegno teologico
P. Artur, consigliere incaricato del settore Spiritualità, ha trattato anche del lavoro della Commissione Teologica Internazionale, che si riunirà nel corso della settimana. Il focus della riunione sarà concentrato sulla preparazione della Conferenza Teologica Dehoniana del prossimo anno in Indonesia.
P. Stefan Tertünte, direttore del Centro Studi Dehoniani e presidente della Commissione Teologica Internazionale, ha detto che sarà la prima volta che la congregazione terrà un seminario teologico in Asia. Alcuni, ha aggiunto, sono sorpresi dell’attenzione che la riunione riserverà al tema delle devozioni.
“Abbiamo bisogno di esplorare le nostre preghiere e le nostre devozioni”, ha ribadito. “Non sono queste a dare forma all’esperienza religiosa, che è al centro della nostra identità dehoniana?”
Altri temi discussione sono stati quelli relativi alla disponibilità per la missione (al modo più appropriato di implementare la mozione n° 2 dell’ultimo Capitolo Generale, che chiede ad ogni religioso, in occasione della sua professione perpetua o della sua ordinazione sacerdotale, di fare una dichiarazione di disponibilità missionaria), all’evangelizzazione, alla pastorale giovanile e all’istruzione, alle preoccupazioni sociali (in particolare questioni relative alle migrazioni), alla famiglia e alla comunicazione dehoniana.
“Noi non vogliamo che la gente si imbatta in noi per caso”, ha detto p. Radek Warenda, vice-Segretario Generale. “Dobbiamo sviluppare una strategia di comunicazione tale da poter essere presenti attraverso una varietà di fonti di informazione, in particolare nel mondo digitale”.
A Roma, dal 3 al 6 gennaio 2017, si terrà un laboratorio di comunicazione di tre giorni; p. Radek è stato lieto di poter dire che la maggior parte delle entità vi prenderanno parte.
Come finanziare il futuro?
Naturalmente, non accade nulla senza denaro. P. Luca Zottoli, economo generale e membro della Commissione Generale delle Finanze, ha relazionato sui diversi modi con i quali si sta progettando la stabilità finanziaria della congregazione nel futuro. Tra le varie possibilità c’è quella di istituire un “ufficio sviluppo” a livello generale.
“Questa casa è vostra”, ha sottolineato p. Luca parlando della Casa Generalizia. Tutti i Dehoniani dovrebbe sentirsi benvenuti presso la Casa Generalizia, ma dovrebbero anche assumersi la responsabilità delle sue spese.
Ha anche sottolineato che l’educazione finanziaria dovrebbe essere una parte della formazione di tutti i giovani religiosi, e quanto sia fondamentale la comunicazione su queste questioni ad ogni livello della congregazione.
“Se si sta pianificando un progetto significativo, come ad esempio la costruzione di una scuola, occorre essere in dialogo costante con l’ufficio dell’Economo Generale”, ha detto Dn. David Nagel, della Commissione Generale delle Finanze. “L’ufficio potrebbe essere in grado di coordinare le risorse provenienti dalle varie entità”.
Le entità non si rivolgono volentieri alle altre entità per l’assistenza finanziaria. “Abbiamo bisogno di lavorare insieme, attraverso l’ufficio dell’economo generale”, ha proseguito Dn. David.
Le discussioni sui numerosi argomenti presentati martedì, continueranno nei prossimi giorni.