Panoramica dei problemi sociali emergenti
Nel corso dei lavori dei superiori maggiori d’Europa sull’impegno sociale è intervenuta la dottoressa Agnès Rausch grande specialista lussemburghese di questioni sociali. Trattando di questi temi, la sig.ra Rausch ha affermato che un problema è costituito dall’indebolimento dei legami sociali a causa della velocità in cui avvengono gli spostamenti. I legami sociali alla base della nostra società non esistono più per moltissime persone. Questi e altri problemi sono la causa di un elevato numero di suicidi. Nel 2010 in Europa, infatti, si sono suicidate più di 61.000 persone. Anche la famiglia tradizionale, è ormai un mero retaggio del passato.
In ambito lavorativo c’è molto lavoro nero e illegale, mentre il numero di disoccupati, seppure in calo nel 2014, sfiora i 22.000.000 di individui e tocca, in particolar modo, i giovani sotto i 25 anni. Per contro, si moltiplicano le iniziative che tentano di creare possibilità lavorative, fondate sulla solidarietà.
Una delle questioni senz’altro più spinose per i paesi dell’unione in questo periodo è senza dubbio quella dell’immigrazione dovuta a motivazioni di riunificazione familiare e alle domande di richiesta d’asilo che negli ultimi tempi sono aumentate in maniera vertiginosa.
Inoltre, la convenzione di Schengen afferma che chi entra in Europa deve chiedere asilo al primo Paese in cui entra, ma è del tutto evidente che non si può lasciare il problema dei richiedenti asilo solo all’Italia o alla Grecia. Questi flussi migratori stanno portando in Europa molti musulmani. Con quelli aperti si riesce a lavorare per l’integrazione, ma con quelli integralisti la questione diventa un enorme problema.
C’è bisogno di unificare e rafforzare le iniziative
La presenza dehoniana nel sociale è variegata e la presentazione delle diverse iniziative presenti nelle provincie rileva frammentazione, ma allo stesso tempo la capacità di risposta al territorio.
– Ci si è soffermati a discutere della eventualità dell’istituzione di una commissione di Giustizia e Pace europea, ma occorrerebbe pensare a un gruppo che coordini il volontariato e i gruppi missionari e che prenda sul serio le questioni riguardanti la giustizia e la pace, sia a livello di studio e di denuncia-testimonianza, sia a livello pratico.
– In ordine alla questione della migrazione e si è rilevato che si è disposti a lavorare insieme alle istituzioni civili e alle chiese locali. Ci si può, però, impegnare anche con un gruppo o una commissione che individui orientamenti comuni per tutte le entità.
– Si è fatto cenno a ipotesi di stage sociali nelle varie entità e di collaborazioni nella Formazione Iniziale. L’insieme delle indicazioni rivela delle buone intenzioni più che scelte decise e chiare.
Nel corso dei lavori ci si è occupati della Commissione Teologica Continentale Europea. P. Fernando Rodríguez Garrapucho, ha tracciato la storia e alcune sollecitazioni che hanno portato ad indicare qualche linea di azione:
– la Commissione Teologica Continentale Europea si incontri almeno una volta l’anno e si utilizzino, per facilitare gli scambi, strumenti quali Skype per video conferenze a distanza.
– Le spese vengano coperte dalle entità che hanno maggiori possibilità.
– Per la fine di luglio del 2017 si organizzi una settimana di Formazione Permanente possibilmente in uno dei luoghi dehoniani e in tre lingue: inglese, francese e italiano.
– Si auspica che la Commissione stessa possa organizzare un viaggio in Terra Santa per il 2018.
Si è deciso come Superiori Maggiori di organizzare un solo incontro all’anno con uno o più delegati, con la possibilità, a seconda delle necessità di un secondo incontro. La presenza dei delegati è anche un modo per ampliare la conoscenza dei confratelli.