A tutti i confratelli della Congregazione
Carissimi confratelli,
dal 20 al 25 luglio ci siamo radunati insieme a Yogyakarta (Indonesia) per il seminario teologico della Congregazione dal titolo “Carisma e devozioni. Verso una identità dehoniana inculturata”. Eravamo più di cinquanta confratelli provenienti da oltre venti paesi, espressione di una congregazione veramente internazionale. Il seminario – che si pone sulla scia di quelli tenuti a Lisbona (2008) sulla Theologia cordis, a Brusque sulla Missio cordis (2010) e a Taubaté (2014) sulla Anthropologia cordis – ha inteso approfondire il legame del nostro carisma con le devozioni che lo esprimono e gli danno forma. Abbiamo verificato la ricchezza della eredità spirituale di padre Dehon che ha bisogno di dirsi in modo sempre nuovo nel mondo di oggi. Nello stesso tempo abbiamo compreso come la nostra identità si debba necessariamente esprimere in modo plurale, per poter venire a contatto con istanze sociali e culturali diverse.
Il seminario è stato preparato dal lavoro delle commissioni teologiche continentali (alcune di recentissima costituzione) che qui hanno condiviso quanto elaborato a partire dal loro contesto. Accanto all’ascolto, alle discussioni e alla riflessione, ci sono stati momenti in cui abbiamo vissuto delle esperienze ecclesiali e culturali significative: la Messa con la rinnovazione dei voti al nostro scolasticato; la partecipazione al balletto Ramayana davanti al tempio induista Prambanan; la visita al tempio buddista Borobudur; il pellegrinaggio al santuario della Madonna a Sendangsono e a quello dedicato al Sacro Cuore a Ganjuran, costruito in stile giavanese. Tutto questo è stato possibile grazie alla squisita accoglienza e alla perfetta organizzazione della provincia indonesiana, a cui va la nostra gratitudine più sincera.
Sarà compito delle commissioni teologiche continentali sviluppare la ricchezza delle intuizioni di questi giorni. Ma questo presuppone un più ampio coinvolgimento di tutta la Congregazione. Il seminario è stato solo una provocazione iniziale affinché le comunità, le assemblee provinciali, le commissioni delle diverse entità possano proseguire la riflessione. Molti aspetti della nostra eredità meritano di essere ripresi e approfonditi: per esempio, l’adorazione eucaristica, che ci pone dinanzi alla gratuità preveniente dell’amore di Dio e il servizio della riconciliazione a cui siamo chiamati come dehoniani. Il nostro carisma è ricco e attuale. Spetta a ciascuno di noi poterlo vivere edificando un’identità che è sempre da approfondire e testimoniando un amore che si alimenta dall’unione al Cuore di Cristo e si traduce in una pratica fedele.
Da Yogyakarta inviamo un saluto a tutti voi con l’augurio che il nostro Sint unum cresca ogni giorno di più e che “con cuore e mente aperti” possiamo vivere a servizio dell’avvento del Regno di Dio.