Migrazione ed internazionalità – Incontro Nordamericano
La parrocchia di San Tommaso Moro, nella periferia di Toronto, è stata la cornice ideale per la riunione del 18 ottobre scorso, tra le amministrazioni degli Stati Uniti e del Canada. Si tratta infatti di una parrocchia composta soprattutto da immigrati provenienti da più di 40 nazionalità diverse, e i sacerdoti che vi lavorano sono un team internazionale: p Willyans Prado Rapozo (Brasile), p Giovani Pontes (Brasile) e P. Aegidius Warsito (Indonesia).
Come era già avvenuto nel corso dell’ultima riunione dei Consigli nel mese di maggio, i temi della migrazione e della internazionalità sono stati quelli più trattati. Durante la tavola rotonda di apertura, è stata data la notizia di un nuovo gruppo pastorale a Montréal, composto da dehoniani provenienti dal Camerun e dal Congo, al quale è stato affidato il ministero di tre parrocchie franco-canadesi.
P. Christianus Hendrik, d’origine indonesiana, ha relazionato circa i suoi sforzi per condividere la spiritualità dehoniana tra i nativi americani e le persone di lingua inglese nel suo ministero in South Dakota. P. Quang Nguyen, direttore vocazionale della Provincia degli Stati Uniti, ha posto l’accento sulla varietà delle culture presenti tra coloro che si pongono in cammino vocazionale per diventare sacerdoti del Sacro Cuore. Lui stesso è un immigrato del Vietnam.
P. John van den Hengel si è soffermato sulla famiglia di rifugiati siriani di cui la comunità di Ottawa si è fatta carico. Insieme con i volontari del gruppo “Domenica della comunità”, e quelli della parrocchia della Resurrezione di Nostro Signore, i dehoniani stanno sostenendo finanziariamente la famiglia e operano per il loro inserimento; ma cosa ancora più importante, li accompagnano in tutto, dalla compilazione dei moduli sanitari all’aiuto a orientarsi in una nuova città. Il primo membro della famiglia ad arrivare è rimasto con la comunità dehoniana di Daly fino a quando l’appartamento per la famiglia non è stato disponibile.
“Dare soldi è la parte più facile”, ha detto p. John in relazione agli sforzi della comunità. “Investire il proprio tempo, cercando di essere presenti e rispondere alle esigenze dei rifugiati, è l’impegno maggiore e più necessario”. P. John parla grazie alla sua esperienza diretta: così come altri tre membri della comunità dehoniana di Ottawa, è un immigrato proveniente dai Paesi Bassi.
Entrambi i Consigli hanno trattato delle risposte da dare al Consiglio Generale, in ordine alla elaborazione di un piano a lungo termine, che si concentri su alcune questioni fondamentali come la vita comunitaria, gli impegni ministeriali e le finanze. Il piano canadese riguarda la Regione nei prossimi 10 anni; il Consiglio degli Stati Uniti invece, ha preso in considerazione i prossimi cinque anni, fino alla fine della corrente amministrazione generale. Ciascuna risposta affronta le questioni relative alla internazionalità e alla migrazione, l’impegno per le comunità internazionali dei dehoniani e le esigenze dei migranti e degli sfollati.
Uno dei punti messi a fuoco dagli Stati Uniti è quello relativo al Seminario e Scuola di Teologia del Sacro Cuore; il Consiglio spera di rafforzare la presenza del carisma dehoniano in seminario. Ma cerca anche, in un’ottica di internazionalità che vada oltre i propri confini, un candidato adatto a ricoprire il ruolo di rettore. Il rettore deve avere non solo le qualifiche accademiche necessarie a ricoprire il ruolo, ma anche un preciso impegno nei confronti del carisma dehoniano e il desiderio di condividerlo con gli altri. P. Ed Kilianski ha detto che spera che l’SHSST possa essere di grande servizio alla Chiesa degli Stati Uniti e alla Congregazione in tutto il mondo.
Nel corso della riunione sono stati toccati altri argomenti, come lo sviluppo del programma Dehonian Associates e le sue possibilità future, sia per il Canada che per gli Stati Uniti; i ritiri per i Dehoniani del nordamerica nel biennio 2017-18, gli sforzi nella pastorale giovanile, il workshop di marzo 2017 per i superiori locali, il Dehon Study e l’istituzione di una Commissione teologica del Nord America, che avrà come primo compito quello di informare i dehonani del Canada e degli Stati Uniti sui lavori della Commissione teologica generale in vista del convegno teologico del 2017 in Indonesia.
Con l’intento di approfondire l’attenzione ai temi dell’immigrazione ed emigrazione, i Consigli hanno ascoltato la testimonianza di Connie Sorio del gruppo “Kairos”, sulle questioni relative ai lavoratori migranti. Kairos è un’organizzazione ecumenica di giustizia sociale, formata da undici chiese e organizzazioni religiose. Ha preso parte all’incontro anche P. Peter McKenna, che lavora nell’associazione “Becoming Neighbors” (un’organizzazione per il sostegno di immigrati e rifugiati con sede a Toronto).
Prima di concludere la riunione, i Consigli hanno rinviato la questione al North American Immigration Committee, che si è sviluppato in risposta alla Conferenza del Nord America del 2013. Il comitato comprende i membri del gruppo originale, e “facce nuove” (laici e dehoniani) degli Stati Uniti e del Canada.
La collaborazione, e non solo la cooperazione, è stato il tema fondamentale emerso nelle riunioni delle amministrazioni del Nord America. Per garantire che le idee messe a punto nel corso degli incontri semestrali non rimangano solo sulla carta, è stato istituito un comitato esecutivo che include i due superiori e vice-superiori di ciascuna entità. Il gruppo sarà in comunicazione nel corso dell’anno per seguire lo sviluppo dei temi emersi.
Il prossimo incontro delle amministrazioni del Nord America si terrà il 15 maggio a Hales Corners, WI.