Il valore della comunicazione richiamato dall’ultimo Capitolo Generale è stata preso a cuore in questi mesi per dare a questo settore visibilità e forza. È interessante notare che non ci si è preoccupati solo di capire come e che cosa comunicare, ma con quale spirito e a chi.
Il governo generale ha dedicato, martedì 27 giugno, una mattinata di studio per far propria la logica che sostiene il processo comunicativo. Quattro momenti hanno scandito il lavoro, guidato dal responsabile della comunicazione p. Radek Warenda e dai pp. Pedro Curto e Stefan Tertünte. Il risultato è stato ricco e coinvolgente.
Un primo momento è stato caratterizzato dalla rivisitazione della visione e della missione che segna la nostra comunicazione. Perché sia corretta occorre che ci sia un gruppo che si assume il compito di conservare i valori di una tradizione, e l’ambito più ampio di quanti esprimono e vivono i valori di una spiritualità dentro le dimensioni concrete dell’azione comunitaria.
Si sono affrontate poi verosimili domande che possono nascere nella fase di presentazione della Mission Statement, e formulate risposte. Il confronto animato e molto vero ha messo in luce attenzioni stimolati. La “vision” e la “mission” consegnano alla Congregazione la responsabilità di leggere costantemente i segni dei tempi. L’impegno ad uscire dalle sagrestie linguistiche. Il bisogno di adeguare il nostro confronto con realtà ed ambiti più ampi rispetto al solo mondo interno. La capacità di sognare, senza dimenticare il reale. Il rispetto di tutti, ma allo stesso tempo la convergenza dei progetti e dei cammini, senza la voglia di ingabbiare.
Sul versante dall’approfondimento teologico si è colto che non può essere detto tutto il vissuto di una spiritualità. Tuttavia sono molti i punti di valore che si possono riscontrare. Si colgono i tratti principali come comunità religiosa. È una proposta che si può seguire come guida per fare delle scelte. Si rivela uno strumento che può aiutare ad essere fedeli a quello che oggi si capisce di p. Dehon e della Congregazione. In poche espressioni si può cogliere qual è la nostra identità. In particolare nella realtà di oggi manteniamo vivo il progetto per la realizzazione del Regno, la fedeltà all’adorazione eucaristia, la realizzazione dell’unità per quanto ci è possibile.
Infine, l’ultimo aspetto, si è condensato attorno all’utilizzo che può essere fatto della Mission Statement. A livello personale si può verificare, al termine di una giornata, quanto si è realizzato di quanto è suggerito nelle concise espressioni. Lo stesso vale a livello comunitario e non di meno a livello di rapporto con il mondo.
Davvero spunti non insignificanti e importanti per dare alla comunicazione la forza di una proposta capace di entrare nella vita delle persone e di offrire sapore agli eventi della storia.