Le evocazioni di un’immagine
Recentemente sono stato a Palermo e in piazza Bologni, nei pressi della cattedrale, mi sono imbattuto nella statua di Carlo V della casata degli Asburgo. Mentre provo a dare parola alla statistica del segretariato generale mi viene alla mente una sua espressione famosa: “Nell’impero di Carlo V non tramonta mai il sole”. Quando ci si conta può entrare il desiderio di mostrare i risultati, disseminati nelle diverse parti del pianeta. Depongo questo pensiero. Mi lascio sorprendere dal fatto che le statistiche semestrali della Congregazione portano dentro non solo il freddo calcolo dei numeri, ma il respiro che si è voluto dare al cammino. Il governo generale ha messo in cantiere il programma per il sessennio, prossimamente ci sarà l’incontro dei maestri dei postulanti e dei novizi, successivamente il colloquio con i superiori maggiori che hanno iniziato, o stanno iniziando, il loro servizio. Si sta preparando il corso per gli economi, nella primavera è previsto l’incontro dei superiori degli studentati teologici e con il prossimo anno sociale prenderà il via il corso per formatori. Nel pieno dell’estate una lettera del p. Generale ha invitato a ripensare il tema delle vocazioni. La chiesa si sta preparando al sinodo dei giovani. La cronologia di quello che sta succedendo è importante per chiarire che il clima d’opinione potrebbe risentire di questi eventi. Destinati, comunque, a produrre, forse, effetti più avanti. Entrando nel merito del tema che si vuole trattare rileviamo che, rispetto all’ultima statistica, dicembre 2016, non emergono grandi scostamenti.
Le diversità nei continenti
Asia e Africa sembrano godere di buona salute, quantomeno possono contare su energie fresche. Su un totale di 72 novizi, 55 sono presenti in queste aree, 33 in Asia con un picco di 13 in Indonesia, 22 in Africa con 8 novizi in Congo. Lo stesso si può registrare sulla linea del diaconato. I due continenti contano 20 diaconi dei 43 presenti in Congregazione, 8 per l’Asia e 12 per l’Africa. Il numero maggiore di diaconi si registra nelle provincie del Brasile con 12 candidati che sommati ai 2 del Venezuela e ad 1 del Chile porta a un totale di 15 diaconi in America Latina. L’Europa si ferma a 7, l’America del Nord conta 1 solo membro, due aree che vanno incontro a situazioni di normale fatica nella gestione del personale e delle iniziative di annuncio.
Le linee di futuro
Il numero degli studenti con voti temporanei è ragguardevole. Si raggiungono le 295 unità. Solo 3 in meno rispetto alla statistica di un anno fa. Qui può essere posto l’accento sulla necessità di curare in maniera particolare questa fase della formazione, propedeutica a scelte importanti e definitive. Spulciando tra i dati si arriva a scoprire che cinque entità hanno numeri che vanno oltre i 30 studenti. Volendo fare una graduatoria vediamo che il primo posto spetta all’Indonesia con 38 membri, ma è l’Africa che nel totale tocca le 105 presenze. Potenziale umano ragguardevole, e necessità di preparare formatori da non procrastinare. Solo 3 sono i fratelli di voti temporanei. Ambito che deve essere guardato con attenzione per dare spazio a una presenza che va meglio curata e sostenuta. I vescovi espressi dalla Congregazione sono 24. Per loro nel gennaio 2018 ci sarà un incontro a Roma presso la curia generalizia. Alla luce di questi dati, per tutti c’è motivo di riflessione e di attenzione per dare alla Chiesa linfa importante per la missione e l’evangelizzazione. Gli orientamenti e le scelte esigono di essere sempre più condivise. Rivendicazioni o chiusure non hanno ragione di esistere.