P. Albert Bourgeois, scj – il secondo fondatore della Congregazione
La figura di padre Albert Bourgeois è emersa quasi come un riposo e come una crescita in profondità.
Padre Albert Bourgeois è stato il nostro sesto Superiore Generale della Congregazione dal 1967 al 1979. Dopo diversi superiori, noti come grandi organizzatori, anche a causa della forte crescita della congregazione tra le due guerre mondiali, è emersa la figura di padre Albert Bourgeois, quasi come un riposo e come una crescita in profondità.
Nato il 30 gennaio 1921 a Jandelaincourt, vicino a Nancy (Francia), aveva 7 anni quando suo padre morì e solo tre anni dopo perse sua madre. Un bambino che ha conosciuto molto presto le sofferenze e le difficoltà di una povera famiglia operaia. Nel 1931, all’età di 10 anni, fu accolto all’Istituto San Clemente, una scuola apostolica fondata da padre Dehon nel 1882 a La Fayet, vicino a Saint Quentin, poi trasferita a Viry Chatillon, nella regione di Parigi. Lì decise di entrare nella Congregazione. Dopo la prima professione ha studiato filosofia e teologia a Digione e Lione, ed è stato ordinato sacerdote il 6 luglio 1947. Dopo lo studio della letteratura si dedicò interamente all’educazione e alla formazione dehoniana come insegnante e poi rettore del seminario. Dal 1960 divenne superiore della Provincia Francese e fu eletto Superiore Generale l’8 giugno 1967.
Dopo figure come padre Govaart, buon organizzatore olandese, la congregazione aveva bisogno di crescere in profondità e non tanto in numero e organizzazione. Padre Albert è stato come un secondo fondatore, che ha fatto crescere la congregazione nella sua spiritualità e riflessione. Questo non significa sminuire il lavoro e lo zelo apostolico dei suoi predecessori.
Da quando padre Dehon ha dovuto lasciare la Francia nel 1902 e si è stabilito a Bruxelles, la congregazione si è diffusa in più di 30 paesi. I padri Philippe, Govaart, Lellig e de Palma diffusero la congregazione in tutto il mondo, crescendo enormemente in numero e province. Solo i Paesi Bassi hanno dato più di 600 missionari alla Congregazione. Era arrivato il momento di crescere in profondità, non tanto in numero. Bourgeois è stato come un secondo fondatore, un uomo che ha cercato di approfondire la nostra spiritualità, soprattutto con il contributo del Concilio Vaticano II, compito proposto dallo stesso Sommo Pontefice. Non per passare sopra il lavoro dei nostri predecessori, ma per riprendere l’eredità spirituale di P. Dehon nel tempo di oggi.
Nel suo discorso di chiusura del 15° Capitolo Generale ha affermato la sua fede nella vitalità della congregazione, chiamata a dare testimonianza di un amore vero e coerente nella Chiesa. Ha detto: “La porta del mistero della Chiesa per noi, come per P. Dehon, è il Cuore di Gesù. Se, dopo il Vaticano II, abbiamo forse una concezione più chiara e più ampia della dimensione di questo mistero rispetto a quella che P. Dehon poteva avere dopo il Vaticano I, è lo stesso movimento dinamico che ci porta dal Cuore di Gesù alla Chiesa e ci riporta continuamente dalla Chiesa a una migliore valutazione della chiamata che Cristo ci rivolge.”
Personalmente ho conosciuto p. Bourgeois nel 1968, quando ci visitò nella parrocchia di Fatima a San Bernardo, qui in Cile, insieme al padre Ruttens, procuratore delle missioni. Un uomo semplice, un po’ timido, a prima vista “un piccolo prete del mio villaggio” come lo conosciamo in Cile.
All’interno del mandato del Concilio Vaticano II, Padre Bourgeois ci ha introdotto al rinnovamento della Chiesa e ai progressi del Concilio e ci ha accompagnato nel rinnovamento della vita religiosa e della nostra spiritualità. Da buon francese ha saputo sondare la spiritualità e il carisma di Dehon e l’ha attualizzato al nostro tempo e alle nostre circostanze. Ha collocato la nostra congregazione e la sua eredità nel nostro tempo post-conciliare. Testi come la Regola di Vita SCJ sono esempi di un lavoro profondo e rinnovatore secondo le linee conciliari. Alla fine del suo mandato, P. Bourgeois è rimasto a Roma. Ha continuato a contribuire con la sua preziosa collaborazione all’aggiornamento della vita dehoniana e si è impegnato ancora di più nello studio degli scritti e del carisma di P. Dehon.
Volendo oggi proporre p. Bourgeois come esempio e ispirazione per le nuove generazioni, sarebbe bene far conoscere i suoi scritti e le sue opere come contributo al patrimonio della nostra Congregazione. La sua vita di semplicità è un buon esempio, come l’uomo di Nazareth, che è venuto non per essere servito ma per servire.
Grazie mille, Signore, per questo dono ed esempio.