Padre Claudio Cappellaro è nato il 13 agosto 1923 e aveva 97 anni. Ha emesso la prima professione il 29 settembre 1942 ed è stato ordinato sacerdote il 24 giugno 1951.
Attualmente viveva in Bolognano (Italia). Apparteneva alla Provincia ITS.
Venite ad me, omnes qui laboratis, et onerati estis: et ego reficiam vos. (Mt 11,28)
P. Claudio il 13 Agosto avrebbe compiuto 98 anni, dei quali 60 passati in Argentina. Il 29 Settembre avrebbe festeggiato 80 anni di Professione Religiosa e, il 24 Giugno, 69 anni di Sacerdozio. Il 3 Giugno si è sentito male in refettorio verso le 9.00, mentre faceva colazione. Alle ore 11.45, mentre nella Collegiata di Arco veniva ricordato dai sacerdoti della zona Pastorale Alto Garda e Valle dei Laghi tra gli Anniversari per il suo 80° di Professione Religiosa, P Claudio, al Pronto Soccorso di Arco si spegneva come una candela che ha consumato tutta la sua cera, poco dopo aver ricevuto l’Unzione degli Infermi, nella serenità di colui che sta riposando.
Così parlava di sé stesso: “Come premessa mi piace ricordare le parole di Papa Francesco: “Io non ha paura di morire, ma temo di non riuscire a sopportare la sofferenza che mi potrà capitare”. Sono pienamente d’accordo. Ho 95 anni compiuti, sono il primo di 8 fratelli. Sono stato in Argentina 60 anni”.
Padre Domenico Marcato così ricorda padre Cappellaro
P. Claudio il 13 agosto avrebbe compiuto 98 anni, dei quali 60 passati in Argentina. Il 29 settembre avrebbe festeggiato 80 anni di Professione Religiosa e il 24 giugno, 69 anni di Sacerdozio. Il 3 giugno si è sentito male in refettorio verso le 9.00, mentre faceva colazione. Alle ore 11.45, mentre nella Collegiata di Arco veniva ricordato dai sacerdoti della zona Pastorale Alto Garda e Valle dei Laghi tra gli Anniversari per il suo 80° di Professione Religiosa, P Claudio, al Pronto Soccorso di Arco si spegneva come una candela che ha consumato tutta la sua cera, poco dopo aver ricevuto l’Unzione degli Infermi, nella serenità di colui che sta riposando.
In un’intervista di due anni fa, così parlava di sé stesso: “Come premessa mi piace ricordare le parole di Papa Francesco: “Io non ha paura di morire, ma temo di non riuscire a sopportare la sofferenza che mi potrà capitare”. Sono pienamente d’accordo. Ho 95 anni compiuti, sono il primo di 8 fratelli. Sono stato in Argentina 60 anni”.
Che cosa ti è costato di più lasciare in Argentina? “La fraternità e il ministero pastorale, soprattutto quello della confessione; per 10 anni sono andato a confessare nella chiesa di S. Giuseppe, dove il giovane Bergoglio, a 16-17 anni, ha deciso di ascoltare la chiamata del Signore. Per me il confessare è stata un’esperienza meravigliosa, mi sono accorto più volte come la grazia di Dio trasformi piano piano il cuore del penitente. Quasi tutti se ne andavano contenti pieni di gioia; eh, è il Signore che lavorava”.
Che cosa diresti ai confratelli che sono qui e che hanno qualche difficoltà o dubbio sulla comunità di Bolognano? “Quando qualcuno si lamenta, a volte con ragione, io rispondo: “Caro, accettiamo la realtà, siamo limitati per l’età, per il movimento, per i contatti”. È difficile accettare la realtà, ci vuole un po’ di buon senso e apertura alla realtà. Io non posso correre, devo andare piano piano. E gli altri confratelli pure, vorrebbero. “Ma io… quando ero nella pastorale…” Adesso non puoi farlo più, caro”.
Per concludere: sei contento di stare a Bolognano? “Certo, dove vuoi che vada a finire adesso? Bisogna accettare qui, morire qua. Ho già indicato alle Onoranze Funebri, il viaggio per arrivare al mio paese (risata). A parte gli scherzi io accetto la mia realtà, c’è poco da fare, questa è e questa sarà, fino a quando il Signore mi chiamerà. Amen, Alleluya!!!”.
- Claudio ci ha arricchiti con la sua serenità, il suo sguardo positivo, la sua sensibilità e disponibilità nei vari servizi della comunità. Due soli esempi:
- Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi riorganizzando la biblioteca.
- In refettorio si è spostato dal suo tavolino per far compagnia ad un confratello rimasto solo.
Ciao, Claudio, le tue risate e le tue battute rimarranno sempre nel nostro cuore. Dall’alto sii il nostro intercessore e aiutaci a vivere con il tuo realismo e ottimismo la nostra realtà di ogni giorno.
Un forte abbraccio!!!!!!!