13 febbraio 2018
13 feb 2018

Polonia: Ritornare al primo amore

di  Adam Pastorczyk, scj

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Si è conclusa l’ottava Conferenza provinciale della Provincia polacca, che ha avuto luogo dal 5 al 10 febbraio 2018, presso la Domus Mater a Cracovia. I temi trattati dalla Conferenza hanno abbracciato i tre importanti ambiti che caratterizzano la nostra vita e missione nella Congregazione, nella Chiesa e nel mondo: “Vocazione – consacrazione – missione”.

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Fin dall’inizio, i partecipanti alla Conferenza sono stati guidati dalla consapevolezza del fondamentale rispetto per la memoria storica, sorgente del nostro futuro. Soltanto mantenendoci costantemente ancorati al nostro “ieri” e al nostro “oggi”, possiamo creare con speranza le basi anche per il nostro “domani”. Tutto questo assume particolare significato visto nel contesto del 90° anniversario della presenza dei padri Dehoniani in Polonia.

I temi della Conferenza e il loro sviluppo hanno reso consapevoli i partecipanti della necessità di perseverare nella giovinezza e vitalità della nostra vocazione, nella dimensione individuale e comunitaria, nella nostra missione, e nell’esigenza del ritorno alla loro Sorgente, cioè, alla Persona di Gesù Cristo. Questo invito è contenuto nell’Apocalisse di Giovanni, in cui l’autore ispirato ci provoca a “ritornare al primo amore” (Ap 2,1-7), cioè, ad ancorare la vita in Gesù Cristo e nel suo Vangelo.

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La risposta di ogni chiamato si intreccia con i raggi dello “sguardo d’amore” di Gesù. Ognuno dovrebbe ricordarsi di questo primo sguardo e ritornare a Colui che è stato e continua a essere sorgente della nostra vocazione e missione. Ognuno di noi dovrebbe riflettere spesso sul mistero della sua vocazione, soprattutto sul suo inizio, sulla bellezza dell’essere discepolo, che da semplice pescatore diventa pescatore di uomini, apostolo.

Nella consacrazione “il primo amore” è soprattutto la fedeltà al carisma e ai voti, il permanente specificare la nostra vita come “dehoniana” – concentrata su Cristo e sul suo Cuore, aperto sulla Croce. Caritas Christi urget nos: ciò si esprime nella vita comunitaria, nell’amore fraterno ed autentico che siamo chiamati a costruire nelle diverse situazioni della vita, per essere sempre in Cristo, “nel bene e nel male”.

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Di inestimabile aiuto per la realizzazione della missione nella comunità e con la comunità è la cura del proprio sviluppo personale, spirituale ed intellettuale mediante, tra le altre cose, l’attiva partecipazione alla formazione permanente. La personale cura di questa dimensione aiuta a prevenire possibili crisi e rappresenta la strada da percorrere nei momenti di difficoltà.

“Ritornare al primo amore” nel contesto della missione significa riscoprirsi come “dono per gli altri”. L’attrazione per l’Amore del Cuore di Gesù può rinnovare l’amore personale di ogni religioso per il Signore e favorire l’accoglienza rinnovata dei doni già ricevuti e incoraggiare a continuare a percorrere il cammino che conduce all’autentica santità.

 

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