07 marzo 2025
07 mar 2025

“Quaranta anni di prigione o cinque di lavori forzati”

Da lunedì 10 a sabato 15 febbraio 2025, i membri della Provincia dehoniana del Congo si sono riuniti presso il Centro Monseigneur Grison di Kisangani per celebrare la decima Assemblea provinciale dopo il cinquantesimo anniversario della Provincia.

di  Yanick-Dominique Nzanzu Maliro SCJ

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Va detto fin da subito che, sebbene l’Assemblea provinciale sia un organo consultivo e le risoluzioni che ne derivano non abbiano forza di legge, essa conserva tutta la sua importanza perché consente di fornire all’Amministrazione provinciale osservazioni e orientamenti chiari in vista della gestione sinodale della Provincia. 

Sessantuno confratelli delle diciotto comunità della Provincia e delle due nuove missioni hanno partecipato attivamente a questo evento provinciale. Erano presenti anche padre Stéphane Nzuengi, missionario in Sudafrica, e padre David Szatkowski, della Provincia degli Stati Uniti. Questa Assemblea provinciale, la decima dopo la celebrazione del cinquantesimo anniversario, ha avuto una risonanza molto particolare. Infatti, dopo la celebrazione dell’11° Capitolo provinciale nel febbraio 2024 e l’insediamento della nuova Amministrazione provinciale, ha evidenziato le grandi linee e le prospettive della vita della Provincia per i prossimi tre anni.

“Quarant’anni di prigione o cinque di lavori forzati”

Il tema che ha guidato le discussioni di questa conferenza è più che eloquente: “Quarant’anni di prigione o cinque anni di lavori forzati: appropriazione della Lettera programmatica 2024-2027”. Un’allegoria, certo, ma soprattutto uno stato d’animo, un’ispirazione con implicazioni concrete per la vita reale. Questa è la nuova dinamica sotto l’impulso della nuova Amministrazione, una dinamica che mette tutti sul treno per prendere in mano la Provincia. 

Nell’ambito di questo processo di presa in carico della Provincia, il lavoro è consistito in un’analisi dettagliata dei quattro pilastri che costituiscono la Lettera programmatica della nuova Amministrazione provinciale, ovvero: economia, formazione, vita comunitaria e opere sociali. Oltre ai parametri di riferimento già stabiliti dal comitato preparatorio, gli scambi e le discussioni hanno permesso di valutare e arricchire gli obiettivi e le strategie proposte per ciascun pilastro, al fine di raggiungere l’autogestione. Ognuno di questi pilastri ha le sue sfide, e questo richiede sacrificio e impegno personale da parte di ogni membro: in breve, un lavoro duro ma liberatorio. È questo il senso di scegliere cinque anni di lavoro forzato invece di passare quarant’anni, e quindi la maggior parte della propria vita, in una vita di dipendenza. Non è forse questo il senso dell’“oggi di Dio” (cfr. Cst 147), che vorrebbe che il Regno fosse costruito hic et nunc? 

Tutti i partecipanti hanno capito che il tempo è adesso e che, se vogliamo essere orgogliosi della nostra autonomia in futuro, ciò dipenderà in larga misura dal modo in cui ciascuno di noi assumerà e interiorizzerà i “cinque anni di lavori forzati” di oggi. In questo modo, ognuno potrà contare sul contributo dell’altro. Oggi, vissuto con ottimismo, determinazione e tanta fede e speranza: questo è tutto ciò che possiamo dire di questa Assemblea Provinciale.   

 

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