29 maggio 2024
29 mag 2024

“Rivestiamoci dell’armatura di Dio” – ordinazione sacerdotale e diaconale in Polonia

Il 18 maggio 2024 in Polonia sono stati ordinati 5 sacerdoti e due diaconi dehoniani.


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Il 18 maggio 2024, nel 104° anniversario della nascita del Santo Giovanni Paolo II, SE Mons. Robert Chrząszcz ha conferito le ordinazioni sacerdotali e diaconali agli studenti del Maggiore Seminario Missionario dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù a Stadniki. Sono stati ordinati sacerdoti i seguenti diaconi: Jacek Kowal SCJ, Aliaksandr Piatlitski SCJ, Szymon Szubarczyk SCJ, Krzysztof Witek SCJ, Mateusz Zawiłowicz SCJ. I seguenti studenti sono diventati diaconi: Ivan Asauleac SCJ e Michał Koźbiał SCJ.

La solenne liturgia eucaristica insieme al vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Cracovia, nella chiesa parrocchiale di Sacro Cuore di Gesù a Stadniki ha visto la presenza da quasi 90 sacerdoti. Durante l’omelia, rivolgendosi ai candidati all’ordinazione, mons. Robert Chrząszcz ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una preghiera persistente, che è l’opposto dell’inerzia. Nella sua riflessione, ha paragonato la preghiera a un cuore vivo, pulsante, spesso con ritmo accelerato a causa delle questioni urgenti e difficili che affronta con amore. Senza dubbio – ha proseguito il vescovo – la preghiera è un vero campo di battaglia durante il quale Dio prepara le nostre mani alla battaglia e le nostre dita alla guerra (cfr. Sal 144,1). Non si tratta però di una lotta contro la carne e il sangue, ma contro gli elementi spirituali del male (cfr. Ef 6,12).

In questo contesto, il vescovo Robert ha parafrasato le parole di S. Paolo il quale parlò della necessità di inviare alla Chiesa lo Spirito Santo, che ci avrebbe rivestito della completa armatura di Dio: “Alzatevi dunque, avendo i fianchi cinti con la verità, avendo rivestito la corazza della giustizia e avendo i piedi calzati con la disponibilità a predicare la buona notizia della pace. In ogni situazione prendete la fede come uno scudo con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del Maligno. E prendete l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Ef 6,14-17). Un’altra dimensione importante della vocazione del sacerdote, che mons. Robert ha sottolineato, è la riparazione. In questo aspetto è stato ricordato il S. Mattia, entrato nei Dodici dopo il tradimento di Giuda. Mattia è stato invitato a lavorare diligentemente, amare e soffrire per Gesù non solo a livello personale, ma anche come compensazione per il tradimento di Giuda. In questo contesto, sia i candidati all’ordinazione che tutti i concelebranti hanno sentito la domanda del vescovo Robert: “Vuoi essere Mattia? Vuoi prendere la croce dell’espiazione nella tua spiritualità? Non solo in relazione alla penitenza personale, ma in relazione ai fratelli che hanno partecipato a questo ministero ma, dopo averlo tradito, hanno seguito la propria strada, o abbandonando il sacerdozio o commettendo un peccato che gridava vendetta al cielo.

Come i dehoniani, l’idea della riparazione non ci è estranea, come ci ha ricordato Mons. Robert, citando le Costituzioni della nostra Congregazione: “Per riparazione intendiamo: l’accoglienza dello Spirito Santo (cfr. 1 Ts 4: 8), risposta all’amore di Cristo per noi, intima connessione con il suo amore per il Padre e cooperazione alla sua opera salvifica nel mondo” (Cost., 23). Poi ha aggiunto: “In questo mondo Dio ci chiama a vivere lo spirito di riparazione che è la spinta del nostro apostolato. Comprendere l’importanza e la necessità della riparazione e vivere nel suo spirito è un segno importante per il mondo moderno.

Al termine della Santa Messa, a nome della Provincia Polacca della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù, il Provinciale, p. Sławomir Knopik SCJ, ha espresso gratitudine a SE Mons. Robert Chrząszcz per aver imposto il sacramento dell’ordinazione ai nostri cari studenti. Ha espresso un ringraziamento speciale ai genitori dei neosacerdoti e dei neodiaconi, che sono stati i loro primi formatori ed educatori, e oggi godono del frutto dei loro sforzi e delle loro fatiche.

A nome dei sacerdoti e dei diaconi appena ordinati ha parlato p. Mateusz Zawiłowicz SCJ, il quale ha ricordato che il motto contenuto nello stemma del vescovo Robert sono le parole di Giovanni Paolo II pronunciate nella Santa Messa di inaugurazione del suo pontificato: “Aprite le porte a Cristo”. Queste sono le parole – ha proseguito p. Mateusz – che i neoordinati scelgono per sé come il compito spirituale e pastorale: spiritualmente, aprire il proprio cuore a Cristo, e poi, con l’aiuto delle porte aperte della propria anima, aprire i cuori degli altri a Cristo. Ci congratuliamo e sosteniamo di tutto cuore con i nostri fratelli chiamati ed eletti dalla Chiesa allo stato di sacerdozio e diaconato.

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