Sanare la frammentazione del mondo odierno
Il secondo giorno del capitolo è stato dedicato al ritiro spirituale. Il predicatore Francisco José Ruiz Perez, SJ ha incoraggiato i presenti ad abbracciare il processo di conversione spirituale, per cercare il Dio dell’unità.
Il secondo giorno del Capitolo Generale è stato dedicato a un ritiro tenuto da P. Francisco José Ruiz Perez, SJ, un sacerdote gesuita nato nelle Isole Canarie e che attualmente vive nei Paesi Baschi. Ispirato dal tema del Capitolo, “Chiamati a essere uno in un mondo in trasformazione”, P. Francisco ha riflettuto sulla realtà della frammentazione fortemente presente nel mondo di oggi e su come superarla con la Buona Novella data dal Signore.
Ha evidenziato alcuni sintomi attuali della frammentazione, come le guerre e i conflitti tra le nazioni, le divisioni all’interno della Chiesa e il relativismo diffuso che sfida l’unità e i valori comuni. Sebbene l’emergente globalizzazione ci abbia fatto sperare in un mondo più unito, in realtà stiamo vivendo un tempo di desolazione. Tuttavia, questo non deve scoraggiarci: l’esistenza umana è fatta di un movimento di peccato e di grazia, di desolazione e di consolazione. Come persone di fede, siamo chiamati a tornare a Cristo e al suo Vangelo come fonte di grazia per realizzare la comunione e l’unità. Si tratta di un processo di conversione, di trasformazione continua.
Secondo P. Francisco, ogni persona è alla ricerca della propria identità, come nella storia dei “due figli prodighi” (Luca 15, 11-32). Come il figlio minore, possiamo cadere nel “peccato di gioventù”, pensando solo ai nostri interessi personali, afferrando l’eredità per cercare una sorta di identità nell’individualismo; oppure possiamo identificarci con il figlio maggiore, cadendo nel “peccato di vecchiaia”, chiudendoci nell’orgoglio e nelle sicurezze personali, non volendo accettare l’altro. Gesù rivela che il Padre misericordioso è la risposta; al giovane figlio egoista propone la gratuità e al vecchio risentito la riconciliazione. La gratuità e la riconciliazione sono la chiave per sanare la frammentazione del mondo di oggi. Dio è Trinità, vive in noi e noi in lui. In Dio, l’umanità trova una nuova identità di relazione, un’identità trinitaria che crea tra noi un vero legame di fraternità.
Padre Francisco ci ha invitato a pensare al nostro carisma dehoniano e a riflettere sulle seguenti domande:
1. Dove e in chi si manifesta questa frammentazione?
2. Quale dovrebbe essere la nostra risposta a questa frammentazione?
Nel pomeriggio ha proposto una meditazione sull’unità nella diversità. Prendendo come esempio la creazione di Dio, ha affermato che la diversità non è caos ma sinfonia armoniosa. Nei suoi esercizi spirituali Sant’Ignazio era attento a ciò che è unico in ogni persona, una realtà che non può essere ripetuta. Dio conosce la nostra natura e darà a ciascuno esattamente ciò di cui ha veramente bisogno.
Guardando a Gesù, la pienezza della rivelazione di Dio, comprendiamo che il suo movimento è sia quello di scendere (kenosi) che quello di andare in orizzontale e abbracciare tutti, in particolare gli emarginati. P. Francisco ha proposto l’esempio dei discepoli di Emaus come un processo di conversazione spirituale che può portarci dalla desolazione alla consolazione, dalla solitudine alla comunione e all’unità. Infatti, è attraverso l’Eucaristia che Gesù ci dà un esempio di nuova pres enza. Ora, più che parlare di Lui, possiamo parlare con Lui perché è in noi. L’Eucaristia è la celebrazione dell’unità che Gesù ha voluto stabilire con noi per sempre. In una vita eucaristica, la solitudine finisce e nasce la comunità.
Infine, P. Francisco ci ha incoraggiato ad abbracciare il processo di conversione spirituale, per cercare il Dio dell’unità. È un processo che ci aiuterà a riscoprire la nostra storia di salvezza, a superare la desolazione, ad aprirci a nuove possibilità e a guardare al futuro con rinnovata speranza.
Dopo la meditazione, siamo stati inviati nella cappella per l’adorazione riparatrice con le seguenti domande:
1. Nel contesto della frammentazione, come ti sei sentito spinto a livello personale e comunitario?
2. Se il Capitolo Generale è un incontro di fratelli in comunicazione permanente, come possiamo renderlo una conversazione spirituale, una comunicazione nello Spirito?
Grazie, P. Francisco!