Non è stato necessario aspettare troppo da quando l’Amministrazione Generale ha cominciato a lavorare sulla questione della comunicazione, affinché diventasse una priorità. Non a caso, tanti riferimenti su questo progetto si possono trovare nella lettera programatica.
“La buona comunicazione è un punto cruciale del nostro carisma” – ha detto p. Heiner Wilmer, superiore generale, parlando ai partecipanti dell’Incontro dei comunicatori dehoniani che si è svolto nello scorso mese di gennaio. “Questo concetto viene ben espresso nell’immagine di p. Dehon con la Bibbia in una mano e il giornale nell’altra. Quando raccontiamo le storie dei nostri lavori, quando riusciamo ad arrivare alle persone alle quali sono stati dedicati i nostri sforzi, allora, è in tali momenti che riusciamo a portare e trasmettere l’eredità del carisma del nostro fondatore” a tutti coloro ai quali ci rivolgiamo.
L’incontro di gennaio è stato frutto dei due workshop fatti durante l’estate scorsa da alcuni membri della Curia Generale, sotto la guida di André Lorenz, professionista della comunicazione in Germania.
Adesso, il workshop di marzo è stato un passo ulteriore fatto dalla Commissione Internazionale della Comunicazione, composta da: p. Radek Warenda (vicesegretario generale), p. Stefan Tertünte (direttore del Centro Studi Dehoniani), Mary Gorski (direttrice della comunicazione della Provincia Statunitense), p. Antonio Rufete Cabrera (responsabile della comunicazione della provincia di Spagna) e il sig. André Lorenz. Nei lavori della commissione ha partecipato anche il segretario generale, p. Pedro Iglesias Curto.
Il gruppo ha avuto il suo primo incontro il 23 e il 24 marzo nel Generalato a Roma. Le discussioni vertevano intorno lo sviluppo di una strategia della comunicazione per i Dehoniani. Uno degli elementi della strategia deve essere la creazione di una identità comune per l’intera Congregazione. In terminologia di marketing si tratta della “immagine corporativa” che in pratica significa l’uso di elementi come logo, scelta e abbinamenti di colori, accompagnati con parole e frasi che immediatamente portano alla mente e rendono riconoscibile l’organizzazione a cui si riferiscono. Il logo della mela dei computer Apple oppure il blu e bianco di Facebook sono due buon esempi di quello che vuol dire “immagine corporativa”.
Un elemento molto significativo per la comunicazione congregazionale è la presenza in internet. La commissione ha speso molto tempo per individuare i “target groups” e indicare in quale modo i loro bisogni possono essere coperti con il nuovo sito congregazionale. Si spera che il nuovo sito sia pronto alla fine di quest’anno.
Il gruppo continuerà il lavoro via un sistema remoto e durante i due incontri (12.05. e 12-13.10.).