Un tempo di trasformazione del comportamento e della mentalità
Cari fratelli e sorelle, abbiamo iniziato la Quaresima mercoledì. È un tempo di conversione, cioè un tempo di trasformazione della vita che ha le sue origini nella tradizione biblica e le sue conseguenze possono essere viste anche nelle tradizioni africane.
La Quaresima riflette i 40 giorni del diluvio, un tempo in cui i sopravvissuti al diluvio si resero conto delle disastrose conseguenze della malvagità e dell’incuria umana e si rivolsero a Dio. La Quaresima si riferisce ai 40 anni dell’esodo degli Ebrei dall’Egitto alla Terra Promessa, 40 anni di sfide e tribolazioni, ma anche dell’esperienza del Dio liberatore del suo popolo con cui ha stretto l’alleanza sul Sinai.
La Quaresima ci ricorda i 40 giorni di pellegrinaggio del profeta Eli all’Horeb dove incontrò Dio. Ci ricorda anche il tempo concesso da Dio al popolo di Ninive per pentirsi, pena la sua distruzione. Ci ricorda anche la durata del tempo dell’apparizione di Cristo ai suoi apostoli, dalla sua resurrezione alla sua partenza verso il Padre. In Africa, conosciamo la messa al bando dalla società degli indisciplinati. Devono allontanarsi e vivere come emarginati fino a quando non mostrano un cambiamento radicale.
Abbiamo anche il momento dell’isolamento degli iniziati che è un tempo di prove e di maturazione psicologica, spirituale ed etica. L’evento importante di questo tempo di Quaresima sono infatti i 40 giorni di nostro Signore nel deserto dove fu tentato dal diavolo. Il deserto è un luogo arido dove non cresce nulla, dove la sabbia riflette il calore del sole. È un luogo difficile. È nel giardino dell’Eden che il primo Adamo fu tentato. È nell’aridità del deserto che Cristo sarà tentato dallo stesso diavolo. Il deserto è un luogo nocivo ma anche un luogo dove in solitudine ci si può dedicare meglio alla preghiera, lontano da rumori e distrazioni.
Siamo invitati, sulle orme dei Padri del deserto, ad andarci durante questo tempo di Quaresima per rinnovarci come Cristo. Tuttavia, il vero deserto è il nostro cuore, lì sperimentiamo l’asprezza dell’esistenza, ma anche il luogo d’incontro con Dio. Cristo è condotto nel deserto dallo Spirito. Lasciamoci condurre durante la Quaresima dallo Spirito nelle profondità del nostro cuore. Senza di lui, non saremo in grado di farlo, non importa quanta buona volontà possediamo.
Marco nel vangelo ci parla della tentazione di Gesù nel deserto. Non fornisce dettagli come gli altri sinottici. Secondo Matteo e Luca, si sono state tre tentazioni che si possono riassumere in tre cose: fame, ambizione e arroganza, o avere, piacere e potere. Esse attraversano la nostra vita, la nostra vita quotidiana. Cristo ci indica come non cedere ad esse. Rimanete saldi nella Parola di Dio, perché è Parola di vita e non di morte. Quando il diavolo si rende conto che siamo saldamente radicati in Dio, fuggirà e lo Spirito Santo si prenderà cura di noi.
La Quaresima è dunque un tempo in cui siamo invitati a dimorare nella Parola di Dio, a leggerla, a meditarla per metterla in pratica. Se Cristo ha potuto resistere al diavolo, è stato perché si è radicato nella Parola di Dio. La Quaresima è un tempo di conversione, cioè di trasformazione del comportamento e della mentalità, un tempo di passaggio da una vita indegna di Dio a una vita più degna di lui. Spetta a ciascuno di noi esaminare il grado della sua distanza da Dio e formulare il suo ritorno a Lui: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».