Seminario teologico.
Madrid, lunedi 8 maggio
Lunedì 8 maggio è iniziato a Madrid, nella sede dell’Università ESIC, il Seminario della Commissione teologica internazionale («Towards an Economy for all») con la prima, intensa giornata di lavoro. Nell’edizione in corso, proprio questa giornata costituiva un’esperienza inedita e una scommessa: una giornata di convegno, organizzata insieme alla ESIC, con sei relatori esterni (imprenditori e accademici) chiamati a illuminare il tema da angolature diverse, per offrire ai partecipanti spunti e chiavi di lettura in vista del lavoro seminariale.
Così, nella sala conferenze dell’ESIC, si è viaggiato dalle grandi narrazioni che sostengono il modello economico dominante (neo liberale) ai tanti segni di una profonda e irreversibile crisi in cui lo stesso si trova. La promessa di benessere crescente che lo aveva sostenuto si è infatti ribaltata nell’evidenza di una crescente ingiustizia (con sempre più persone escluse e impoverite), accompagnata da una minaccia drammatica per il pianeta (sottoposto a sfruttamento intensivo delle risorse e a crescente inquinamento) e dalla crescita di un individualismo preoccupante.
Dentro questo quadro, ai relatori era richiesto di offrire la pars construens, ovvero la esposizione di teorie e di esperienze concrete che in parti diverse del mondo danno forma già ora a modelli economici alternativi: dalla gestione dei cosiddetti commons (Giraud), a una diversa visione del fare impresa nata da un carisma (Hernando); dalla necessità di restituire al lavoro il suo primato e la sua dignità (Gasda) alla scommessa delle economie «open source» (Gomez Olmedo); dal primato della relazionalità (Madondo) al ruolo imprescindibile dell’etica in una economia a servizio dell’uomo, di tutto l’uomo, di tutto gli uomini (Fernandez).
I prossimi giorni ci chiederanno di lavorare ancora intorno a questi temi a partire da quanto ascoltato e da quanto le Commissioni teologiche condivideranno del loro lavoro.