P. Sacerdos de Pascal era amico di p. Dehon, ma lascia la Congregazione dopo il “Consummatus est” (22 aprile 1884).
P. Claudio Lobbé fu parroco e consigliere generale. Fu uno dei più tenaci oppositori di padre Dehon durante i capitoli generali 1893 e 1896
P. Sacerdos (Alessandro) de Pascal (1850-1885)
Nacque nel mese di marzo 1850 a Sarlat. Entrò nella Congregazione tramite l’abbé Bougouin, amico di Dehon dall’epoca in cui erano colleghi al Seminario francese di Roma, figlio spirituale di Mons. Gay, vescovo ausiliare di Poitiers.[2] Iniziò il postulantato il 17 ottobre 1882 e il noviziato sei giorni dopo. Anche la sua prima professione avvenne presto: 22 aprile 1883. Padre Dehon scrive su di lui a Mons. Gay il 18 dicembre 1882: «La Signora de Pascal è da noi. Molto contenta di vedere il suo caro figlio Alessandro, ma le fa pena vederlo soffrire…».[3] E il 30 gennaio 1883: «Il P. Pascal passerà qualche giorno a Sittard. Sarà un vantaggio per la sua anima. In questo momento si trova troppo in famiglia per un novizio».[4]
Sembra avere fatto praticamente il suo noviziato a Saint-Quintin, probabilmente sotto la direzione di padre Captier come maestro.[5] Nel primo “Elenchus”, manoscritto, è indicato che ha vissuto nel 1882 nella Casa Madre.
Era un fedele seguace di padre Captier. Nel 1882 inviò a Dom Wiart, abate del monastero Nostra Signora del Monte, il Direttorio del S. Cuore di P. Captier. Si erano conosciuti facendo parte entrambi delle truppe degli Zuavi a Roma. D. Wiart ringrazia la sua gentilezza e gli dice: «Sebbene abbia qualcosa singolare, il Direttorio è un alimento delizioso. Avete voi, come tutti i grandi ordini religiosi, dei terziari? Domando umilmente al vostro venerabile Superiore il favore di essere ricevuto come primo, poiché non ho la gioia d’appartenere al suo Ordine».
Siccome de Pascal sognava di andare a Roma per potere raccomandare la causa della prima approvazione della Congregazione, sollecitata da Dehon, Dom Wyart lo incoraggia, malgrado lo potessero ritenere un esaltato, e gli chiede di avere pazienza, che sarà ricompensato con l’approvazione delle Costituzioni[6].
Il 25 gennaio, Dom Wiart gli scrive di nuovo. Apprezza le preghiere inviate, probabilmente redatte da Captier, e gli dà qualche consiglio per il suo viaggio a Roma, fatto dopo la sua professione religiosa.[7]
Padre Sacerdos fu inviato a Roma perché era stato zuavo pontificio e pensavano che avesse ancora amici influenti che potevano appoggiarlo nei suoi movimenti appo il Sant’Ufficio, ma si sbagliavano. Era un uomo troppo nervoso e irrequieto, non aveva nessuna esperienza in questo campo ed era troppo amico di padre Captier. Per giunta aveva portato i suoi scritti a Roma, cosa che dimostra come si fondasse su lui, più che sul progetto di padre Dehon.[8] Dopo vari tentativi inefficaci, ritorna a Saint- Quintin e lascia la Congregazione dopo il Consummatum est, il 22 aprile 1884, dopo aver compiuto i voti temporanei.
Aveva fatto un favore alla Congregazione: alla fine del 1882 aveva letto su un giornale l’offerta di case in Olanda a Congregazioni francesi, espulse o da espellere. In una di queste offerte riconobbe il nome di uno dei suoi compagni zuavi pontifici. Andò a fargli visita in dicembre, accompagnato da Dehon, al quale piacque il posto: un castello a Watersleyde (Sittard) e anche la zona, per la grande venerazione alla Madonna del S. Cuore. Era un luogo eccellente per la sua vicinanza alla Germania e al Belgio. Molto buono come posto per una futura internazionalità[9].
De Pascal muore nel 1885, dopo aver fatto un nuovo tentativo di entrare tra gli Assunzionisti[10].
Nota: Per approfondimenti: NHV XIV 111s.; 138; 143; 151. – NQT Volume 2, pp. 632s. – M. Denis: STD 4, pp. 110ss. – Vassena: STD 21, pp. 73s.
P. Claudio (Alberto) Lobbé (1856-1933).
Nato l’11 novembre 1856 a Jeancourt, era stato presidente del Circolo Operaio del Patronato a Saint-Quintin.[11] Inizia il suo postulantato il 23 ottobre 1884 a Sittard. Singolarmente ha dovuto fare un lungo noviziato, forse a causa del ‘Consummatum est’. Venne ordinato sacerdote a Lille il 19 luglio 1886, dopo l’ordinazione aiutò nella stessa casa padre Giacomo Herr. Nel 1889 gli succede come Superiore della comunità fino al 1894 e nel contempo è vicario nella parrocchia di S. Martino[12]. All’epoca c’erano presso la nostra Congregazione degli di studenti americani. Dehon avrebbe voluto convertire lo scolasticato di Lille in una residenza internazionale dove, oltre ai nostri scolastici, potevano studiare anche studenti nordamericani e sudamericani. Sarebbe stata, per loro, un’occasione per familiarizzare con la lingua francese e seguire dei corsi all’Università.[13]
Dal 1893 a 1902 Lobbé fu Consigliere generale. Nel 1894 era Fourdrain come parroco e allo stesso tempo aiutava p. Agostino Herr, a S. Quintino, nell’organizzazione e costruzione della nuova chiesa di S. Martino. Gli succedette nel 1896 e il 15 agosto dello stesso anno celebrò la Messa nella chiesa quasi conclusa.
Il 12 ottobre fu eretta canonicamente la parrocchia di S. Martino e Lobbé ne fu il primo parroco. Nel mese di giugno 1913, il giorno uno, la chiesa fu consacrata dal Vescovo di Soissons. Durante i bombardamenti della guerra 1914-1918 rimase quasi distrutta e toccò a p. Lobbé rimetterla a posto.
Nel 1931 cessa di essere parroco, ma resta sempre a S. Quintino, dove muore il 22 novembre 1933[14]. Padre Lobbé fu, insieme a Blancal e Delgoffe, uno di più tenaci oppositori di padre Dehon durante i Capitoli generali 1893 e 1896. Aveva anche firmato nel 1897 il manifesto della Comunità della Casa Madre contro Dehon, assieme a Blancal e alcuni altri. Nelle fotografie Lobbé appare sempre vestito come i preti secolari francesi.
[2] Vassena scj, STD 21, pp. 52-53.
[3] AD.B. 22/4.
[4] AD.B. 22/4.
[5] STD 10, CFL. Introduzione, pp. V-VI.
[6] AD.B. 21/34; NHV 8 XIV, 111-112.
[7] NHV 8 XIV, 138.
[8] M. Denis, Le Project du P. Dehon, STD 4, pp. 110-112 ; Vassena scj STD.21, p. 74.
[9] NHV XIV, 143.
[10] NHV XIV, 151.
[11] NHV 5 X 2.
[12] A.Ducamp, Le P. Dehon et son Œuvre, p. 296.
[13] Lettera di Dehon a Grison a Bahia, 19 novembre 1982. AD. B. 24/8 inven. 500.10.
[14] L. Delorme. Église S. Martin Saint-Quintin 1930 ; A. Ducamp. Le P. Dehon et son Œuvre, p. 296.